Faceboook aspetterà il 2012 per sbarcare nel mercato azionario. Secondo quanto riportato da Bloomberg, l'Ipo, inizialmente prevista per il 2011, è stata rimandata. L'amministratore delegato e direttore generale della società Mark Zuckerberg, stando a delle fonti anonime, vorrebbe prima aumentare utenti e vendite.
L'azienda proprietaria del più grande social network del mondo utilizerebbe il tempo addizionale per portare ad oltre 500 milioni, quota raggiunta questo mese, il numero degli utenti e aumentare le vendite. Per il 2010 è infatti previsto che quest'ultime tocchino quota 1,4 miliardi di dollari, raddoppiando i 750 milioni di dollari fatti registrare durante lo scorso anno. Secondo Kevin Landis della Firsthands Funds di San Jose, California, "Facebook diverrà pubblica quando questo avrà senso".
Attualmente l'azienda di Palo Alto si trova a fronteggiare una serie di sfide: è stata chiamata in causa dal newyorkese Paul Ceglia che, basandosi su un contratto del 2003, ritiene di essere proprietario di una quota pari all'84%, deve rispondere a critiche riguardanti la privacy dei suoi utenti, deve gestire una riorganizzazione dettata dalle esigenze di amministrare di una forza lavoro in costante aumento.
Nonostante questo, Zuckerberg, che è anche fondatore e controlla il consiglio di amministrazione di Facebook, potrebbe comunque spingere per la quotazione sul mercato in qualsiasi momento. Hans Swildens, fondatore di Industry Ventures LLC, azienda azionista di Facebook, sottilinea come i mercati oscillino continuamente rendendo estremamente difficile scegliere il momento più adatto per l'entrata in borsa.
Le aziende entrate in borsa nel secondo trimestre del 2010 hanno tutte dovuto rivedere al ribasso le proprie previsioni di prezzo. Facebook, creata nel 2004, ha circa 1.400 dipendenti. Tra coloro che vi hanno investito si contano Accel Partners, Microsoft, Elevation Partners LP e la russa Digital Sky Technology.
Ora anche i manager dei fondi comuni d'investimeno e gli investitori privati vorrebbero una possibilità di puntare sulla crescita dell'azienda. L'Ipo ritardata quindi potrebbe scontentare gli investitori, specialmente quelli del settore tecnologico, che vedevano l'entrata in borsa di Facebook come uno stimolo affinchè anche altre aziende del tecnologico seguino la stessa strada.
Fonte: Apcom