Via libera dell'Icann al prefisso xxx, sconfitte le lobby conservatrici


I siti internet a luci rosse avranno presto la loro inequivocabile etichetta: l’Icann, l’organismo responsabile degli indirizzi web per conto del governo Usa, ha dato ieri da Bruxelles un importante via libera al suffisso ".xxx" che identificherà, su base volontaria, le pagine web con contenuti pornografici. Il semaforo verde arriva dopo dieci anni dalla prima richiesta per la creazione di un dominio ".xxx" e dai numerosi "no" che l’Icann ha confermato di volta in volta prima della svolta odierna ammettendo, in fase di dibattito, che è stato un errore negare negli anni questa approvazione.

Da sei anni è ICM Register, provider di registri internet, che porta avanti a nome di numerose aziende questa ’battaglià e che oggi afferma di avere già più di 110 mila prenotazioni per siti web hard col nuovo dominio, cifra destinata a lievitare dopo l’ok all’agognato suffisso ".xxx". "È una grande notizia. Era una decisione che aspettavamo da tempo - scrive Stuart Lawley, presidente di ICM - e sono entusiasta all’idea che ".xxx" presto diventerà realtà". 

Il provider canta vittoria non solo per chi produce contenuti porno on line, ma anche per gli utenti di internet che, se da un lato avranno uno strumento in più per cercare l’intrattenimento per adulti, dall’altro potranno al contrario più facilmente tenersi alla larga dai contenuti "hard". 

«Anche i filtri automatici dei browser potrebbero bloccare l’accesso a contenuti non voluti con maggiore precisione», conclude Lawley. L’industria on line del porno è una delle più fiorenti, capace di generare 5 miliardi di dollari l’anno, con un numero crescente di navigatori che spende sui 370 milioni di siti con materiale "hard" (il 12% del totale dei siti web) oltre tremila dollari al secondo.

Fonte: La Stampa

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