Antitrust Ue respinge le nuove proposte di Google sulle ricerche web


La Commissione europea ha rigettato come "inaccettabili" le nuove proposte di soluzione bonaria avanzate da Google, in merito ai vari rilievi dell'Antitrust sulle ricerche internet. Le proposte di Mountain View "non eliminano le nostre preoccupazioni sulla concorrenza, e in particolare il modo con cui Google elenca verticalmente i risultati su prodotti, ristoranti eccettera", ha affermato il commissario Joaquin Almunia durante una intervista ad una radio spagnola. 

Tuttavia, è troppo presto per parlare di sanzioni, anche se arriverà a breve quel momento, ha aggiunto Almunia. Si tratta della seconda volta che la Commissione respinge le proposte di soluzione avanzate dalla società per chiudere il caso. "Resta poco tempo e la palla è ancora nel campo di Google", ha aggiunto, segnalando così che Bruxelles si attende nuove mosse dal gigante internet. "Ma tra poco giungerà il momento in cui bisognerà prendere decisioni".

Il tutto dopo che le trattative tra la società e la commissione europea sono già durate più di quanto avvenga di consueto, ben 18 mesi e coinvolgendo oltre allo stesso Almunia anche l'amministratore delegato di Google Eric Schmidt. Google, sotto inchiesta antitrust dal 2010, ha presentato ricorso a Settembre mostrando "significati miglioramenti". Google rischia una multa fino a 5 miliardi di dollari. La Commissione ha quattro principali rimostranze contro Google.

Questi sono la ingiusta preferenza ai propri servizi nei risultati di ricerca, contenuti di copie senza autorizzazione, trarre lucro da attività parallele ed ulteriori, scoraggiare i clienti dall'utilizzare altre piattaforme pubblicitarie. Almunia ha detto Venerdì che l'offerta della società non ha soddisfatto le preoccupazioni della Commissione, "in particolare per quanto riguarda il modo in cui Google dà priorità ai propri servizi di ricerca verticale in sostituzione di quelle rivali".

Il caso è relativo al modo con cui Google compone le proprie SERP, ad esempio a favore delle proprie offerte commerciali, trattenendo l'utente alla ricerca di prodotti e confronto prezzi, ristoranti, ecc. Google ha ribadito di aver fatto modifiche significative per rispondere a tali preoccupazioni. "Abbiamo fatto modifiche significative per affrontare le preoccupazioni (dell'UE), aumentando notevolmente la visibilità dei servizi rivali e affrontare altre specifiche questioni". 

Google detiene circa il 70% del traffico dei motori di ricerca negli Stati Uniti e il 90% in Europa. A gennaio, le autorità statunitensi hanno dispensato Google da pratiche anticoncorrenziali in un caso simile. Ad aprile sotto accusa è finito il sistema operativo Android, che, secondo la denuncia di FairSearch, un gruppo di 17 operatori di cui fanno parte anche Microsoft, viene utilizzato da Google per monopolizzare il mercato delle applicazioni su smartphone e tablet.

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