Salute: energy drink dannosi, possono alterare funzionalità cardiaca


Attenzione all'avvelenamento da caffeina. Tutti sanno che è meglio evitare di assumere bevande contenenti caffeina, caffè, tè e ora anche gli energy drink tanto di moda, almeno due ore prima di andare a dormire. E molti, dovendo concludere un progetto o prepararsi per un esame, hanno sfruttato gli effetti stimolanti di questo alcaloide naturale presente nelle piante e nelle bevande da esse ottenute.

Ma oggi le ricerche lanciano un allarme sugli effetti negativi di una possibile overdose da caffeina. Secondo il National institute of health degli Stati Uniti i sintomi di un avvelenamento sono facilmente identificabili: problemi respiratori, convulsioni, febbre, persino allucinazioni, aritmie cardiache e giramenti di testa. In casi estremi si può arrivare alla morte. La quota di rischio si aggira tra i 500 e i 600 milligrammi al giorno, molto meglio mantenersi nel perimetro sicuro che si fissa tra i 200 e i 300. 

Facile a dirsi, ma nel concreto che cosa significa? Il limite è tra le due e le quattro tazze di caffè. Dove le tazze, secondo gli esperti Usa, non devono superare le 8 once, vale a dire circa due decilitri, e tenendo conto che stiamo parlando di caffè americano, molto diluito rispetto ai nostri standard. Molto meglio controllare l'assunzione di caffeina imparando a leggere le etichette alimentari. Stando attenti, da ora in poi, a non privilegiare solo il conteggio delle calorie. L'overdose di caffeina può essere dietro l'angolo. 



I ricercatori dell’Università di Bonn, in Germania, hanno osservato per mezzo di una risonanza magnetica cardiaca (MRI) quanto accade nel corpo un’ora dopo aver assunto questo tipo di bevanda che, ricordano, contiene dosi elevate di caffeina e taurina. I risultati dello studio, presentati durante il "Meeting annuale della Radiological Society of North America" (RSNA), hanno mostrato che le bevande energetiche aumentano in modo significativo il tasso di contrazione del cuore. 

"Fino a ora non conoscevamo esattamente l’effetto che queste bevande energetiche hanno sulla funzione del cuore - ha detto il dott. Jonas Dörner, MD, della sezione di imaging cardiovascolare presso l’Università di Bonn, in Germania, e coautore dello studio - E vi sono molte preoccupazioni circa i potenziali effetti collaterali negativi di questi prodotti sulla funzione cardiaca, soprattutto in adolescenti e giovani adulti, ma vi è poca o nessuna regolamentazione sulle vendite di bevande energetiche".

Le preoccupazioni dei medici non sono prive di fondamento se si considera che negli ultimi quattro anni, secondo i rapporti del Substance Abuse and Mental Health Services Administration (SAMHSA), le visite ai pronto soccorso correlate proprio al consumo di energy drink è quasi raddoppiato. La maggior parte dei casi identificati riguardavano pazienti di età compresa tra 18 e i 25 anni, seguiti da quelli da 26 a 39 anni.



Per questo studio il dottor Dörner, insieme all’autore principale dott. Daniel K. Thomas e colleghi, hanno misurato l’effetto del consumo di energy drink sulla funzione cardiaca in 18 volontari sani, di cui 15 uomini e tre donne, con un’età media di 27,5 anni. Ciascuno dei volontari è stato sottoposto a MRI cardiaca prima e un’ora dopo aver consumato una bevanda energetica contenente taurina (400 mg/100 ml) e caffeina (32 mg/100 ml). 

I test condotti e i risultati delle immagini (MRI) hanno rivelato due diverse situazioni quando fatti prima e dopo l’assunzione della bevanda energetica: in particolare si è evidenziata la differenza significativa nel picco di contrazione e nella velocità di contrazione nel picco sistolico (ossia la fase di contrazione del cuore) a carico del ventricolo sinistro del cuore. Il ventricolo sinistro del cuore è quello che riceve il sangue ossigenato dai polmoni e lo pompa all’aorta, che poi lo distribuisce in tutto il resto del corpo. 

Oltre a questo, i ricercatori hanno trovato differenze significative nella frequenza cardiaca, nella pressione sanguigna o la quantità di sangue espulsa dal ventricolo sinistro del cuore tra il basale e la seconda risonanza magnetica dei volontari. Anche se il team ha osservato questi cambiamenti, dice che non sa ancora se colpisce le attività quotidiane o le prestazioni atletiche. 
"Abbiamo bisogno di ulteriori studi per capire questo meccanismo e per determinare quanto tempo dura l'effetto della bevanda energetica", ha aggiunto il dott. Dörner.


Fonte: TMNews
Via: La Stampa

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