Il giudice distrettuale, Lucy Koh, respinge la richiesta di Apple di mettere al bando più di 20 smartphone e tablet Samsung, oggetto dello scontro legale del 2012. Una battuta d'arresto chiave per Apple, nella sua battaglia di brevetti. Il giudice Koh ha stabilito che Samsung pagherà ad Apple 930 milioni di dollari ma ha vietato il bando dei suoi prodotti, che ormai sono fuori dal mercato. La sentenza arriva a poche settimane dall'avvio del nuovo processo che vede scontrarsi i due colossi, e che si aprirà il prossimo 31 marzo.
Questa volta l'oggetto del contendere sono i brevetti usati sui dispositivi Samsung più nuovi, incluso lo smartphone Galaxy S III. Anche se è ormai "vecchio" di due generazioni, il dispositivo è ancora offerto da molte compagnie telefoniche. Gli analisti ritengono che se Samsung fosse riconosciuta colpevole nel nuovo processo, il giudice potrebbe infliggerle il pagamento di danni ancora maggiori rispetto ai precedenti in quanto i prodotti, oltre a essere più nuovi, hanno avuto successo in termini di vendite.
Samsung annuncia che presenterà ricorso contro la conferma dei 930 milioni di dollari che deve pagare ad Apple. L'appello si baserà sul fatto che la cifra è ricavata sulla base "di metodi di calcolo sbagliati". In novembre una giuria federale ha ordinato a Samsung di pagare 290 milioni di dollari in danni per aver infranto alcuni brevetti Apple. Una cifra che si andava ad aggiungere ai 640 milioni di dollari che non erano oggetto dello scontro legale davanti alla giuria, e che erano stati precedentemente imposti a Samsung.
In dicembre Apple aveva chiesto il bando dei prodotti Samsung che infrangevano tre suoi brevetti che riguardano alcune funzioni touch screen, mettendo in evidenza che i danni economici che le erano stati riconosciuti non erano un rimedio adeguato. La corte d'appello aveva ordinato al tribunale distrettuale di riconsiderare la richiesta di Apple e il tribunale ha ascoltato le argomentazioni di Apple lo scorso 30 gennaio. Dopo il riesame delle prove, il giudice Koh ha nuovamente negato la richiesta formulata da Apple.
"La Corte conclude che Apple semplicemente non ha soddisfatto l'onere della prova per giustificare un provvedimento", ha scritto. "Per convincere la Corte ad accordare ad Apple una tale straordinaria ingiunzione - al bando dispositivi complessi a causa di tre caratteristiche del software touchscreen - Apple ha l'onere di dimostrare che queste tre funzioni del software touchscreen orientano la domanda dei consumatori verso i prodotti di Samsung. Apple non ha soddisfatto questo peso", ha aggiunto.
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