Maxi frode: coinvolte Fastweb e Telecom Sparkle, società controllata


Ancora una giornata nera per Fastweb e Telecom Italia sui listini di Piazza Affari. I titoli sono stati travolti dalla bufera giudiziaria che sta interessando le due società di telecomunicazioni. Ieri, infatti, il Gip di Roma ha aperto un'inchiesta su una maxi frode della quale sarebbero state protagoniste dal 2003 al 2006 sia la società milanese guidata da Stefano Parisi, sia la controllata di Telecom Italia, Telecom Sparkle.

A Milano sono scattati i primi sequestri nei confronti di Fastweb per oltre 38,5 milioni di euro. E, sempre nel capoluogo lombardo, sono stati arrestati tre manager del gruppo fondato da Scaglia. Complessivamente la megatruffa, ordita da società vuote che vendevano servizi telefonici inesistenti con la "compiacenza" delle due società di tlc, ha procurato allo Stato un danno di 365 milioni di euro.

«Una delle frodi più colossali mai poste in essere nella storia nazionale», l'ha definita il gip, che ha chiesto il commissariamento delle due società. Gli arresti sono 56 in Italia e all'estero. Implicati altri funzionari di vertice delle due società di tlc nei confronti delle quali la magistratura sta preparando un sequestro – per crediti da Iva illecitamente rimborsata - pari a 340 milioni di euro.

Swisscom "prende atto delle accuse mosse ieri dalle autorita' italiane" a Fastweb e garantisce il proprio "pieno sostegno" alla magistratura per arrivare a "un rapido chiarimento" delle stesse. In una nota il gruppo svizzero afferma che al momento dell'acquisizione di Fastweb nel 2007 "era a conoscenza del procedimento per presunta frode fiscale relativa al periodo dal 2003 al 2006".

Via: Tgcom

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