Polizia Postale: stop alle foto dei minori su Facebook


Una delle prassi più diffuse fra gli utenti di Facebook è condividere foto di famiglia, dando spazio in particolare ai figli, soprattutto se piccoli, con immagini liete di bambini in vacanza, in costume da bagno, di bebè nel bagnetto o nudi al momento del cambio del pannolino. Tutte immagini innocenti che, però, possono rappresentare materiale prezioso per chi confeziona siti pedopornografici. A sottolineare il rischio è Andrea Rossi, capo del Compartimento della Polizia delle Telecomunicazioni di Roma. "Soprattutto se l'immagine è accessibile a tutti può essere utilizzata da chiunque, senza alcun controllo. L'uso di immagini di figli minori da parte di un genitore su Facebook è perfettamente lecito ma sconsigliabile: chi realizza pedopornografia ritiene più che appetibili immagini di questo tipo, in qualche modo 'introduttive' a quelle più 'gravi'", spiega Rossi, secondo il quale anche la limitazione della condivisione delle immagini ai soggetti con i quali vi è scambio di amicizia non offre completa garanzia, in particolare quando gli 'amici di Facebook' sono tanti. "Facebook 'funziona' proprio grazie ai volti, alle immagini, ma quante più immagini si offrono tanto più diventa possibile un loro utilizzo senza controllo da parte di terzi. Le immagini 'estive' dei minori, quelle 'private' sono ricercate dai pedofili. Se concedi amicizia a centinaia di persone la barriera che opponi diventa molto labile", sottolinea Rossi che raccomanda infine a giovani e giovanissimi frequentatori di Facebook ancora maggior cautela di quella che devono avere i loro genitori.

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