Tre gruppi di discussione, sorti sul social network facebook, sono stati chiusi dalla polizia postale di Imperia: due con l'accusa di istigazione a delinquere ed un terzo per oltraggio ad organo giudiziario o amministrativo dello Stato. L'indagine si e' rispetttivamente chiusa con due denunce, a carico di un disoccupato di 40 anni della provincia di Genova, accusato dell'istigazione e di un operaio di 25 anni della provincia di Milano, che deve rispondere di oltraggio. I primi due gruppi incriminati erano sui bambini di Pistoia e Haiti e un terzo contro la Polizia. L'operazione, partita su imput di alcuni controlli incrociati, si e' conclusa con due perquisizioni domiciliari a carico di entrambi gli indagati, durante le quali sono stati sequestrati complessivamente quattro computer e diverso materiale informatico. "Dietro i social network ci sono persone, che non hanno alcun diritto di offendere le altrui dignità". E' il commento del presidente dell'Osservatorio sui diritti dei minori, Antonio Marziale, consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia. Per Marziale "non è accettabile che la magnificenza di un potente mezzo di comunicazione, quale è Internet, debba subire l'impunità di zone franche in cui oscuri personaggi si arrogano la facoltà di delinquere, perfino sulla pelle di bambini già duramente provati da un'esperienza che difficilmente dimenticheranno". Il dirigente della polizia postale di Imperia, Ivan Bracco, ricorda l'importanza di non perdere mai il senso della realta' e del vivere sociale, quando si apre un gruppo di discussione aperto al pubblico. Spesso si rischia di incorrere in reati di vario genere, a causa di troppe leggerezze.
Fonte: Agi/Tgcom
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