Google indagata in Germania per aver raccolto dati da reti wireless private


Il famoso motore di ricerca sta sperimentando un'estensione di Street View, lo strumento che mette a disposizione le immagini virtuali delle strade di mezzo mondo, da applicare agli interni di negozi e ristoranti. Il servizio, lanciato ufficialmente da pochi giorni, è disponibile dalle pagine Google Places, anche se al momento stanno testando soltanto una trentina di città negli Stati Uniti, in Australia e in Giappone.

I titolari di esercizi commerciali situati nelle zone in cui si stanno svolgendo i test possono sollecitare la visita di Google compilando un formulario. E Street View mette Google ancora una volta nei guai con le autorità, almeno in Germania dove l’azienda è accusata di aver raccolto e conservato dati riguardanti le reti wireless private usando proprio i mezzi usati per scattare le fotografie delle strade.

Sostanzialmente il Governo tedesco starebbe indagando sulla raccolta da parte di Google dei nomi delle reti wireless e degli indirizzi MAC dei dispositivi wifi incontrati in giro. Questa scoperta ha suscitato molta preoccupazione anche in Italia, espressa da Luca Bolognini, presidente dell'Istituto Italiano Privacy. I dati non sono una violazione diretta della privacy, perché piuttosto generici.

Si ritiene, però, che esista un pericolo potenziale: "Se fosse vero, saremmo a rischio in casa nostra". Secondo Bolognini e altri responsabili della privacy, questi dati si potrebbero incrociare con altri, per svelare identità e fatti privati dei cittadini. Peter Schaar, presidente della Commissione Federale per la Protezione dei Dati si è detto sconvolto, chiedendo a Google la cancellazione immediata dei dati, e anche quello inglese ha deciso d'indagare sulla faccenda.

Google ha spiegato che i dati sulle reti Wi-Fi sono utili a migliorare i servizi di geolocalizzazione su smartphone. Chi usa un terminale portatile avrebbe accesso a servizi e ricerche più precisi, senza per questo violare la riservatezza delle reti. Il database d'indirizzi MAC, infatti, servirebbe solo a completare le informazioni del GPS, con la triangolazione. Altre aziende fanno la stessa cosa, e Google spiega che i dati raccolti sono "pubblici", nel senso che chiunque si trovi a distanza vi può accedere.

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