Google presenta il progetto Google Tv e stravolge le abitudini degli utenti


Google lancia la sua tv e punta ad entrare nei salotti per stravolgere i palinsesti e le abitudini dei telespettatori. Il progetto, in cantiere da tempo, viene svelato ufficialmente alla conferenza annuale dedicata agli sviluppatori, assieme alla presentazione del nuovo sistema per gli smartphone Android, che apre al formato Flash, assente sull’iPhone. 

"Vogliamo essere ovunque ci sia Internet. Quando la gente guarda la televisione, ormai ha sempre con sè un dispositivo mobile. Il vecchio modo di fruire della tv, sedersi e guardarla, è morto. E noi abbiamo la preziosa opportunità di fondere tv e internet in un modo positivo che intensifica l'esperienza", dicono dal quartier generale di San Francisco, alzando il velo sul nuovo gioiello che permette di navigare online e surfare tra i canali contemporaneamente. Google Tv, marchiata Sony, porterà il Web sui televisori sfruttando il sistema operativo Android e basandosi sui processori Atom di Intel

I telecomandi, le tastiere wireless e gli altoparlanti saranno forniti dalla Logitech. Sony, la cui posizione dominante nel settore dell’elettronica da consumo era stato eroso da Samsung, produrrà gli apparecchi televisivi che si baseranno su un microprocessore Atom CE 4100di Intel. Google darà il software, tra cui il sistema operativo Android e il browser Chrome. Logitech contribuirà con il box da collegare alla tv e una tastiera wireless. L’obiettivo è di raggiungere il mercato degli spot tv: 70 miliardi di dollari all’anno. 

La tecnologia permetterà di portare sul piccolo schermo i contenuti di Internet, dai video caricati su YouTube e Hulu ai messaggi che rimbalzano sui social network come Twitter e Facebook. Tra i soggetti interessati all’operazione, dice il Financial Times, anche Telecom France e Telecom Italia. Inoltre, Google TV avrà la possibilità di collegarsi all'Android Market per l'acquisto di applicazioni;a questo proposito Google ha già preannunciato il rilascio di apposite API destinate all'utilizzo in ambito TV.



Fonte: La Stampa

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