Nel 2009 cresce dell'1% la pirateria dei software in Italia: dal 48 al 49%, per un valore commerciale di oltre 1.209 milioni di euro. E' quanto emerge da uno studio reso noto dalla Business sofware alliance. A livello mondiale si e' ridotta in 54 mercati ed e' cresciuta solo in 19, ma il tasso globale e' passato dal 41 al 43%. Pesa anche il maggior peso che rivestono sul mercato Paesi ad elevatissimo tasso di sviluppo ma anche di illegalita' diffusa come Cina, India e Brasile. Il valore commerciale del software pirata nel 2009 è stato calcolato in tutto in 51,4 miliardi di dollari. "Ogni 100 videogiochi scaricati illegalmente nel mondo, 20 sono 'rubati' da utenti italiani". Lo rivela il segretario generale della Aesvi. "Dalle nostre ricerche - dice Thalita Malago' - si evince che 3 quarti di utenti europei che scaricano illegalmente dal web sanno che questo downloading e'un illecito. Sarebbero anche disposti a pagare se fossero a conoscenza che il reato e' perseguibile. Il problema e'che in Italia non solo non e' perseguito ma non e' ritenuto neanche socialmente deprecabile". Nonostante questo, il calo in 54 paesi e la crescita contenuta della pirateria negli altri, se si considera che si trattava di un anno difficile per l'economia mondiale per cui si attendeva un maggior ricorso a fenomeni di free riding, hanno permesso agli osservatori di accogliere il dato non come una completa sconfitta della lotta alla pirateria.
Fonte: Ansa/Punto Informatico
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