Nokia e Yahoo! hanno annunciato un'alleanza strategica globale che coinvolgerà alcuni dei loro più popolari servizi: dalle mappe satellitari, all'email, all'instant messaging. Presentata dai rispettivi CEO, Olli-Pekka Kallasvuo di Nokia e Carol Bratz di Yahoo!, l'accordo si svilupperà in vari passaggi a partire dalla seconda metà del 2010, per proseguire lungo l'intero 2011 e riguarderà essenzialmente l'attività online. I primi servizi coinvolti sono tra i fiori all'occhiello delle due società: forte dell'esperienza con le Ovi Maps, Nokia prenderà in gestione il settore delle mappe satellitari, alimentando anche quelle di Yahoo! (con la dicitura "powered by Ovi"). Al contrario, Yahoo! farà valere la sua esperienza nel campo di email, chat e instant messaging, diventando fornitore esclusivo anche dei servizi Ovi Mail e Ovi Chat (che, di conseguenza, risulteranno "powered by Yahoo!").
"Oggi nessuno può più permettersi di fare tutto da solo", hanno ripetuto molti dirigenti di Nokia nella prima giornata dell'evento battezzato "Open For Ideas", in corso ad Helsinki. "Diventa necessario guardarsi attorno, stringere partnership, vedere ciò che possono offrirti altri attori". Una filosofia che Nokia non sta mettendo in atto solo con Yahoo!, ma anche nello sviluppo del nuovo sistema operativo Meego (tra l'altro, interamente open source), in fase di realizzazione in joint venture con il produttore di chip Intel. Chiaro l'obiettivo della società scandinava: trovare nuove alleanze, rinforzare le vecchie e riposizionarsi, per contrastare le altre due realtà (Apple e Google) che - provenendo da settori differenti dell'high tech e adottando politiche in parte simili, in parte speculari - si presentano come più agguerrite rivali sul terreno integrato di telefonia, computing e Internet. Nell'alleanza è incluso anche un altro aspetto: l'integrazione tra i vari account. In questo caso, si inizierà in un'unica direzione: gli utenti di Ovi avranno gradualmente e automaticamente accesso ad alcuni servizi di Yahoo!. Per il momento non è invece ancora previsto il processo contrario.
Fonte: La Stampa
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