Uno studio, condotto tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2009, dai ricercatori del National Institutes of Health di Bethesda, dimostra che una telefonata lunga 50 minuti cambia il livello di attivazione di certe aree neurali in corrispondenza dell'antenna del telefono, come è riscontrabile misurando il metabolismo dello zucchero in quelle aree.
Lo studio, pubblicato sulla rivista dell'Associazione Nazionale dei Medici Americani (JAMA), non chiarisce se questo cambiamento di attività abbia dei significati dal punto di vista della salute. La possibilità che i telefonini possano sviluppare tumori è oggetto di indagine ormai da diversi anni e vari studi hanno smentito o avvalorato a più riprese tale ipotesi. Lo studio Usa è stato teso, invece, non a vedere gli effetti clinici del cellulare ma piuttosto gli effetti sul cervello in sé.
Gli esperti hanno chiesto a 47 soggetti sani di tenere per 50 minuti un cellulare acceso (ma senza suono) su un orecchio e uno spento sull'altro (il test è stato ripetuto due volte invertendo l'orecchio su cui era poggiato il telefonino acceso); poi hanno misurato con la tomografia ad emissioni di positroni (PET) il metabolismo del cervello. Più precisamente gli esperti hanno usato come indicatore dell'attività cerebrale il metabolismo dello zucchero (glucosio); più glucosio viene consumato più il cervello è attivo.
E' emerso che nella corteccia orbitofrontale e temporale sul lato del cervello su cui era poggiato il cellulare acceso è aumentato in misura significativa (circa del 7%) il metabolismo dello zucchero. Servono però nuovi studi, concludono i ricercatori, per capire i potenziali effetti a lungo termine per la salute di queste alterazioni. Il consiglio è sempre lo stesso: nessun allarmismo ma limitare l'uso del cellulare, adoperando quando è possibile il vivavoce.
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