Le quotazioni di Facebook e Twitter sono al centro dell'interesse della Securities and Exchange Commission (SEC), l'autorità di controllo dei mercati finanziari negli Stati Uniti. Anche se non quotati ancora in Borsa, ad attirare l'attenzione della SEC è quanto sta accadendo attorno a ingenti pacchetti azionari dei due social network, che vengono scambiati "fuori mercato" a prezzi vertiginosi.
Il tutto sulla base di valutazioni oltremodo positive di intermediari finanziari che si occupano anche di piazzare le azioni, ma non supportate da informazioni dettagliate sui conti delle società. In sostanza, la SEC avrebbe intravisto un potenziale conflitto di interessi che rischia di avere notevoli ripercussioni nel momento in cui sia Facebook che Twitter si presenteranno a Wall Street e cominceranno a raccogliere le richieste da parte degli investitori.
Il quotidiano Wall Street Journal riporta che l'inchiesta della SEC è partita dopo che Goldman Sachs ha portato a termine all'inizio del 2011 un accordo con Facebook che ha permesso ai clienti non americani della banca americana di comprare azioni del social network per un valore di 1,5 miliardi di dollari. SecondMarket (una delle istituzioni indipendenti al centro dell'indagine) è già regolamentata dalla SEC come una operatore di broker-dealer. Questo significa, tra le altre cose, che tutti i suoi investitori devono essere accreditati e le offerte sono soggette a vigilanza SEC.
Altri mercati come SharesPost non sono regolamentati nello stesso modo. Sharespost ha comunicato pochi mesi fa che Facebook vale circa 84 miliardi di dollari, sulla base di "recenti contratti" secondo i quali un'azione del social network varrebbe 37 dollari. Mentre a dicembre, Facebook era stata valutata 50 miliardi di dollari, in base al pagamento di 500 milioni di dollari da parte di Goldman Sachs e della russa Digital Sky Technologies per una quota non precisata della società.
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