L’edizione 2011 del Festival di Sanremo è stata vinta da Roberto Vecchioni, che cantava “Chiamami ancora amore”, dedicata alla moglie Daria Colombo, “per i nostri 30 anni d'amore”, e in finale ha battuto i Modà (che cantavano con Emma) e Al Bano, che si è classificato terzo. «Sono cinque giorni che non ci possiamo salutare. Volevo scambiare due parole con te»: così Gianni Morandi ha salutato Vecchioni poco prima della sua vittoria.
«Sono tranquillo dal primo giorno», ha risposto Vecchioni. Il “professore”, 67 anni, ha sempre mantenuto il doppio lavoro di insegnante, prima di liceo e ora universitario. Nella serata dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia ha infiammato la platea dell’Ariston e la sala stampa con “O’ surdato ‘nammurato”, mentre in quella dei duetti è salito sul palco dell’Ariston con la Pfm.
A convincere Vecchioni a partecipare al Festival dopo 38 anni dall’ultima volta era stato proprio Morandi, suo amico di lunga data. E ha avuto ragione: Vecchioni ha vinto con un brano elegante e popolare, che sul palco dell’Ariston ha dedicato commosso alla moglie. Il testo, e questa non è stata certo una sorpresa, sta parecchie spanne sopra al gruppo.
E ha conquistato anche il cosiddetto “popolo del televoto”. «È una canzone trasversale, e ci tengo a dire che non voglio che venga data alcuna coloritura politica - aveva detto nei giorni scorsi Vecchioni - Parla delle cose che io amo, la gente che lavora, i giovani, i soldati che vanno a morire lontano da casa senza una vera ragione. È dedicato ai ragazzi, alle loro speranze troppo spesso disilluse. Sono contento che siano tornati a protestare, a farsi sentire».
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