Numerose segnalazioni dei consumatori evidenziavano di avere visto decurtato il credito telefonico dopo avere cliccato su alcuni banner senza avere inserito alcun dato. Avviati 3 procedimenti per pratiche commerciali scorrette nei confronti delle società Neomobile, Tekka Lab e Noatel. Stop ai servizi a pagamento non richiesti attivati inconsapevolmente dai consumatori che navigano in internet utilizzando smartphone e tablet.
Lo ha deciso l'Antitrust che, in collaborazione con il Nucleo speciale Tutela mercati e il nucleo speciale Frodi tecnologiche della Guardia di Finanza, ha disposto la sospensione della pratica messa in atto dalla società Neomobile e ha ottenuto l'oscuramento dei banner collegati alla società Tekka Lab. Nei prossimi giorni l'Antitrust deciderà se sospendere o meno i banner collegati alla società Noatel alla quale il procedimento per pratica commerciale scorretta è stato notificato questa settimana.
Secondo le numerose segnalazioni ricevute, i consumatori, navigando in mobilità su internet, cliccavano su banner o link che apparivano sullo schermo, anche solo per potere proseguire la navigazione, e si trovavano inconsapevolmente abbonati a servizi premium (ad esempio giochi, screen saver, applicazioni, suonerie, concorsi a premi etc.) al costo di 5 euro settimanali, che venivano automaticamente scalati dal credito telefonico.
I fornitori del servizio non davano inoltre alcuna indicazione sulle procedure per disattivare gli abbonamenti. Nelle settimane scorse funzionari dell'Antitrust e i militari della Guardia di Finanza hanno svolto ispezioni presso le sedi delle società per acquisire documentazione utile alle istruttorie avviate. Provvedimento Neomobile, Provvedimento Tekka.
L'Autorità, valutata la gravità delle segnalazioni ricevute e i possibili danni per gli utenti, in tema di attivazione/disattivazione, da parte degli operatori telefonici, di servizi non richiesti, ha deciso di avviare attività di vigilanza, da condurre attraverso verifiche presso tutti gli operatori, anche a mezzo di funzioni ispettive della Polizia delle Comunicazioni, e attraverso la collaborazione più ampia possibile degli utenti.
Via: Agcom
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