Sicurezza Web, Eset Nod32: giovani meno prudenti su scelta password


Incoscienza o semplice sconsideratezza alla base del comportamento dei giovani, che risultano meno prudenti degli adulti nella scelta delle password personali. Secondo una ricerca condotta su un campione di più di 2.000 americani over 18 da Harris Interactive per Eset Nod32, risulta che il 77% degli studenti presta particolare attenzione alla scelta della password rispetto all'86% di impiegati, liberi professionisti e pensionati.  

Un comportamento spregiudicato o una mancata consapevolezza delle minacce informatiche oppure semplice "stress da troppe password". Alla domanda "Usi la stessa password per diversi account personali online?" il 46% degli intervistati ha risposto affermativamente e il gruppo più propenso a farlo è quello di età compresa tra i 18 e i 34 anni (49%), contro quello degli over 55 (43%).  

La maggioranza di coloro che scelgono un'unica password per account multipli sono donne, soprattutto nella fascia compresa tra i 18-34 (56%) rispetto a quella delle over 55 (35%). Si scopre invece che la prudenza aumenta quando si tratta di PIN: meno di una persona su 10 (8%) usa lo stesso PIN sia per i prelievi bancomat che per la casella vocale del cellulare. 

E di nuovo, i più propensi ad adottare questa pratica rischiosa sono i giovani tra i 18 e 34 anni (12%), rispetto agli over 55 (solo il 3%). In entrambe le fasce anagrafiche, i meno prudenti sono gli uomini, esattamente il 13% nella prima e il 2% nella seconda. Più in generale dalla ricerca emerge che l'84% degli intervistati usa combinazioni complesse di numeri, lettere e simboli per la scelta delle password in rete.  

Una percentuale inattesa se si pensa ai numerosi furti di password negli ultimi 12 mesi, come quello di migliaia di account Yahoo! dello scorso luglio. Sono sempre gli over 55 i più propensi a creare una password complessa (89%), rispetto a giovani di età compresa tra i 18 e 34 (77%). Dalla ricerca emerge poi che gli sposati (89%) creano password più sicure dei single (77%), lo stesso vale per i lavoratori con reddito alto (88%) rispetto a quelli con reddito più basso (79%). 

Via: AGI

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