E’ una campagna di cyber-sicurezza inedita quella che unisce l’Operazione “Blackfin” e che segue l’Operazione ad alto impatto denominata “Global Airport Action”. E’ partita ieri e proseguirà fino al 13 novembre, negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa, l’Operazione “Blackfin”, una campagna sulla cyber-consapevolezza guidata dall’NCA, agenzia di intelligence britannica, e sostenuta da Europol. Personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni e rappresentanti delle maggiori società di cyber security, Kaspersky Lab a Roma e Symantec a Milano, forniranno ai passeggeri in transito informazioni e consigli sulla sicurezza informatica.
La conoscenza aiuta a rendere liberi e dunque è importante approfondire i diversi aspetti tecnologici, scientifici, culturali e sociali.
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Cybercrime, Blackfin: Polizia di Stato con Kaspersky Lab e Symantec
E’ una campagna di cyber-sicurezza inedita quella che unisce l’Operazione “Blackfin” e che segue l’Operazione ad alto impatto denominata “Global Airport Action”. E’ partita ieri e proseguirà fino al 13 novembre, negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa, l’Operazione “Blackfin”, una campagna sulla cyber-consapevolezza guidata dall’NCA, agenzia di intelligence britannica, e sostenuta da Europol. Personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni e rappresentanti delle maggiori società di cyber security, Kaspersky Lab a Roma e Symantec a Milano, forniranno ai passeggeri in transito informazioni e consigli sulla sicurezza informatica.
Operation Source: azione internazionale interrompe botnet Beebone
Intel Security ha annunciato di aver preso parte ad un'operazione di polizia internazionale - Operation Source - che è riuscita a smantellare la struttura criminale alle spalle della botnet "polimorfica" denominata Beebone, conosciuta come W32/Worm-AAEH. Una botnet è una rete di personal computer che lavorano insieme controllate spesso attraverso un server di comando e controllo. Intel Security ha identificato per prima la minaccia nel marzo 2014 e nel settembre 2014 ha raccolto dati sufficienti su di essa per coinvolgere le agenzie anticrimine internazionali in una lotta comune per chiudere la struttura.
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Kaspersky Lab estende la sua cooperazione con Europol e INTERPOL
Kaspersky Lab, leader europeo nello sviluppo di soluzioni per la sicurezza informatica e la gestione delle minacce IT, ha firmato un memorandum d'intesa con Europol e un accordo con INTERPOL che va ad intensificare la cooperazione tra l'azienda e le forze dell'ordine nella lotta congiunta al crimine informatico. Dopo l'accordo siglato nel 2013 con INTERPOL Global Complex for Innovation, Kaspersky Lab ha portato a un livello superiore la cooperazione con Europol e INTERPOL contro il crimine informatico firmando un accordo chiave con i due corpi internazionali delle forze dell'ordine.
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Anno 2020: attacco hacker al potere, nuova Web serie di IT security
Nuova ricerca su un “apocalittico” futuro cyber criminale, presentata da Europol, ICSPA e Trend Micro, che crea anche una webserie di IT security. Vi siete mai chiesti come sarà la società fra 10 anni? E quali sono i rischi che potrebbe correre una realtà sempre più connessa, dove le innovazioni tecnologiche precorrono e sfuggono alle legislazioni e regolamentazioni governative? Trend Micro, leader globale nella sicurezza per il cloud, l’ha fatto.
Il risultato è stata la creazione di un white paper, realizzato in collaborazione con l’Europol e nato sotto il patrocinio della ICSPA – la International Cyber Security Protection Alliance - che racchiude tutti i dati e le considerazioni fatte emergere da quello che è stato denominato il “Progetto 2020”. “Progetto 2020: scenari cyber criminali dal futuro” offre un’ipotesi sul panorama futuro del cyber crimine, per permettere ai governi, alle aziende e ai cittadini di prepararsi per le sfide e le opportunità del prossimo decennio.
Il progetto 2020 è articolato in una vasta gamma di attività, che hanno compreso l’analisi dei report sulle minacce attuali, elaborazioni dei trend tecnologici correnti e svariate esercitazioni di scenari probabili. Il risultato finale è la descrizione di un possibile futuro, dove l’impatto di un grande attacco cyber criminale viene valutato da diverse prospettive: quella di un utente internet ordinario, delle aziende e del governo.
L’intero progetto è stato condotto e vagliato da numerosi e autorevoli membri della ICSPA e dell’Europol. I dati sono stati completati anche da due workshop esterni che hanno coinvolto importanti stakeholder. Trend Micro, basandosi sul progetto di ricerca, ha prodotto “2020 – la serie” una webserie di 9 episodi, che rappresenta e sviluppa in video le considerazioni e lo scenario emerso dal Progetto 2020. La serie è disponibile presso il Mini-sito http://2020.trendmicro.com/it/home e su Youtube http://tinyurl.com/qdnn2xl. Il white paper qui http://2020.trendmicro.com/Project2020.pdf
Trama
Trama
Corre l’anno 2020. Nel paese della Silvania del Sud i cittadini sono diventati completamenti dipendenti da internet e non possono farne a meno. Tutte le attività quotidiane, come ad esempio la socializzazione o gli acquisti e persino le operazioni burocratiche e i pubblici uffici, vengono gestite online. La tecnologia è anche indossabile e i cittadini della Silvania del Sud usufruiscono di contenuti anche attraverso occhiali digitali o speciali lenti a contatto.
Ogni settore, dalle banche agli ospedali, è dipendente dalla rete e supporta un “internet del tutto”, ovvero una rete di milioni di dispositivi interconnessi che offrono servizi efficienti e innovativi. Il 2020 è anche l’anno delle prime elezioni digitali di tutti i tempi. Questo evento sarà l’occasione per scatenare un grande attacco cyber criminale che metterà in ginocchio l’intera infrastruttura nazionale generando caos e panico.
“Ciò che risulta chiaro da questo progetto è che bisogna focalizzarsi maggiormente sulla protezione delle vite digitali delle persone comuni, che spesso si articolano in diversi profili, ognuno con il suo punto debole – ha dichiarato Gastone Nencini, Country Manager Trend Micro Italia – Dobbiamo imparare a mettere in sicurezza l’internet delle cose a livello di rete, di pari passo con la sua crescita, per cercare di scoraggiare da subito eventuali progetti cyber criminali. Ma in ogni caso è bene ricordarsi che l’aspetto fondamentale è proteggere gli utenti, piuttosto che i dispositivi in sé, nonostante la crescita di quest’ultimi sia irrefrenabile”.
Maxiblitz salva minori contro la pedofilia online, oltre cento arresti
Oltre 100 persone sono state arrestate in 13 Paesi europei e negli Stati Uniti, nel corso di un'operazione contro la pedofilia su internet, coordinata da Europol. L'indagine e' partita dalla polizia postale di Catania, che ha operato in collaborazione con l'organismo europeo che ha sede all'Aja. Per la polizia postale e delle comunicazioni è una delle maggiori indagini mai compiute in questo specifico settore. Da fonti giudiziarie si è appreso che è stato colpito il settore 'ideologicò della pedofilia. Secondo quanto reso noto sul sito di Europol gli arresti compiuti nell'ambito dell'operazione sono oltre cento. Le indagini sono state avviate dalla Polizia postale di Catania e coordinate dalla locale Procura distrettuale in collegamento con Europol. L'operazione è stata originata da una segnalazione presentata alla polizia postale diversi anni fa da don Fortunato Di Noto, fondatore dell'associazione Meter per il contrasto della pedofilia e la tutela dell'infanzia. Nel corso dell'attività investigativa sono stati individuati tanti bambini vittime di abusi sessuali. Gli inquirenti ritengono di aver smantellato quello che definiscono il "settore ideologico della pedofilia". La polizia di Catania è stata la prima ad avviare l'indagine che si è estesa all'estero e per questo è stata poi coordinata da Europol. Catania e' l'unica citta' italiana coinvolta nell'operazione.
Pedofilia on line: la polizia postale ripulisce oltre mille siti Web
1.100 siti on line di insospettabili aziende (100 solo in Italia), "infettati" a loro insaputa con materiale pedopornografico messo in vendita attraverso i link inviati con normali tecniche di spamming. E' la scoperta fatta dalla Polizia postale e delle comunicazioni che, con l'aiuto di Europol ha ripulito i server distribuiti in 30 paesi.
Le indagini, coordinate dalla procura di Venezia, da cui ha preso il nome l'operazione "Venice carnival", sono partite all'inizio del 2009 dalla segnalazione di una nonna che, navigando sulla rete in cerca di un regalo per i suoi nipoti, aveva cliccato sull'indirizzo di un negozio virtuale ritrovandosi su un sito web di abusi sessuali su minori. All'apertura del sito infetto, veniva installato sui computer dei navigatori un trojan che reindirizzava a pagine web pedopornografiche.
Per "pubblicizzare" questo percorso ai cybernauti interessati alla pedopornografia e disposti a pagare per scaricare le immagini e i video, l'organizzazione inviava mail spam che, una volta aperte, permettevano di prendere il controllo dei Pc dei navigatori diventando parte di una botnet e, attraverso questi, infettare i siti italiani e di altri paesi assolutamente legittimi ma che non avevano adeguati sistemi di protezione.
Successivamente, ai cybernauti che si dimostravano interessati veniva poi inviato un elenco del materiale disponibile, ottenendo due risultati: nascondere i siti illegali dietro pagine web legittime e selezionare tra i navigatori quelli interessati a pagare per scaricare poi i file pedopornografici. L'organizzazione ha utilizzato la migliore tecnologia esistente, con sofisticate tecniche di Web masquerading messe al servizio della diffusione di materiale pedopornografico.
Fonte: AGI
Foto: Il Giornale
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