Una battaglia legale si è scatenata contro la tassa di concessione governativa sui cellulari, che penalizza solo gli utenti di cellulari italiani: quella di "concessione governativa", 5,16 euro al mese che lo Stato riscuote da tutti gli abbonati a servizi telefonici di rete mobile. Sono esclusi dal balzello solo gli utenti con scheda prepagata, com'è noto, e proprio per questo motivo in Italia sono rari gli utenti che hanno un abbonamento. Questo tipo di offerta avrebbe però in teoria numerosi vantaggi per il consumatore - ridotti per colpa, a punto, della tassa: cellulare gratuito, sconti sulle telefonate.
Non a caso, ormai in altri Paesi europei gli abbonamenti sono più comuni delle prepagate, all'opposto che da noi. La buona notizia è che nei prossimi mesi tutto questo potrebbe finire. "Abbiamo appena istruito la pratica di class action contro l'Agenzia delle Entrate, chiedendo un rimborso di massa", dice Elso Gerandin, presidente del Celva (Consorzio degli Enti Locali della Valle d'Aosta). Il motivo è una legge europea, il Codice di comunicazione elettroniche, secondo cui la tassa è dovuta solo sulle sim di uso aziendale.
E si sta imponendo l'idea, in giurisprudenza, che le pubbliche amministrazioni, non essendo equiparabili ad aziende, non sono tenute a pagare. E' quanto stabilito a gennaio dalla commissione tributaria del Veneto, a favore dei Comuni del territorio. Per l’Adoc è una sentenza giusta e si è dichiarata pronta a promuovere cause per ottenere il risarcimento.
“Accogliamo con soddisfazione la sentenza della commissione tributaria del Veneto, che ha dichiarato l’illegittimià della tassa di concessione governativa sui cellulari, come noi sosteniamo da anni - ha dichiarato Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc - è una sentenza giusta, perché si applicava solo sugli abbonamenti e era obsoleta perchè risaliva agli anni ottanta, quando erano presenti solo i radiomobili mentre i telefonini neanche esistevano”. Si stanno moltiplicando quindi i ricorsi intentati da vari enti locali per non pagare più la tassa. L’Adoc è pronta a promuovere cause per far ottenere il risarcimento a tutti i cittadini privati che si rivolgeranno all'associazione.
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