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Nintendo: Ue conferma multa a ditta tedesca per cartello su prezzi
La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha confermato la multa da 500 mila euro ad una ditta tedesca colpevole di fissare in alto i prezzi per le console Nintendo e dei videogichi. Il caso risale al 1991, quando Nintendo e sette distributori, tra cui la tedesca Activision Blizzard, hanno costituito un cartello per mantenere i prezzi in alto, in violazione delle norme europee. La decisione concerne la Nintendo e sette distributori in esclusiva di suoi prodotti, vale a dire: la John Mezies plc (Regno Unito), la Concentra - Produtos para crianças (Portogallo), la Linea GIG (Italia), la Bergsala AB (Svezia), la Itochu Hellas, la controllata greca detenuta interamente dall’impresa giapponese Itochu Corporation, la Nortec (Grecia) e l’Activision Blizzard Germany GmbH, già CD Contact Data GmbH (Belgio e Lussemburgo). L’Activision Blizzard, per parte sua, è stata sanzionata con un’ammenda di un milione di euro. Nel 2002 la Commissione europea aveva deciso una multa di circa 168 milioni di euro. Activision Blizzard, che e' stata giudicata per aver giocato solo un ruolo minore nel cartello, era stata multata per 1 milione di euro. In appello la cifra e' stata ridotta a 500 mila euro nel 2009. Activision Blizzard comunque fece appello alla Corte di Giustizia dell'Unione europea, sostenendo che la multa avrebbe dovuto essere completamente ritirata perche' i tribunali di grado inferiore si erano basati su elementi insufficienti. Ma la Corte di Giustizia ha pero' deciso che i tribunali minori "non hanno ne' snaturato gli elementi di prova, ne' commesso errori manifesti di valutazione", anzi ha valutato come "ragioni sufficienti" per le loro sentenze. "Di conseguenza, il Tribunale respinge il ricorso", si legge.
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