Google Doodle celebra il centenario della nascita di Robert Doisneau


Oggi Google celebra il centenario della nascita del grande fotografo francese Robert Doisneau. Scorrendo il mouse sul Doodle in bianco e nero si legge "100° anniversario della nascita di Robert Doisneau" mentre cliccando su di esso si ottengono i risultati della chiave di ricerca Robert Doisneau. Grande maestro della fotografia, Doisneau è il rappresentante più famoso della cosiddetta "fotografia umanista", ossia quel tipo di sensibilità visiva che pone l'accento sulla condizione disagiata dell'uomo nella società. Nasce il 14 aprile del 1912 a Gentilly, un sobborgo di Parigi. Diplomatosi incisore litografo alla scuola di Estienne decide di abbandonare quella strada per gettarsi nella realtà viva e cruda delle periferie.

Sceglie poi di utilizzare un mezzo d'espressione al tempo ancora guardato con un certo sospetto: la fotografia. Lo sforzo maggiore è quello di donare dignità e valore alla fotografia, cercando di svincolarla da una considerazione meramente "professionale", occupandosi in primo luogo di soggetti che non interessavano a nessuno e che non avevano nessun valore commerciale. I suoi committenti di allora, infatti, si chiamavano Renault, Vogue, ecc. ma sono ben presto abbandonati in favore dell'Agenzia Rapho. La collaborazione con l'agenzia comincia nel 1946 e durerà tutta la vita, per quasi cinquant'anni, fino alla fine della sua vita.

Soggetto privilegiato del fotografo: Parigi. Produce una serie di scatti innovativi, geniali e dominati da una forte carica umana: sono le immagini che lo hanno reso celebre. Tra le produzioni di questo periodo si possono citare le celebri "Banlieues" tra le quali spicca la storica "Banlieue la nuit" del 1947, a quelle dedicate ai bambini: "Le dent" (1956), "Les Frères" (1934), "Les petits enfants au lait" (1932). Immancabili i celebri "baci" da "Le baiser de l'hôtel de ville" a "Baiser blottot" e al "Baiser valsé" anch'essi datati 1950. Inoltre, il suo modo di lavorare poco convenzionale e fuori dagli schemi della "professionalità" generalmente accettata, si dimostra anche nel suo stile.

Le sue parole fanno comprendere la sua carica interiore: "un fotografo animato dal solo bisogno di registrare quello che lo circonda non aspira a ottenere risultati economici e non si pone i limiti di tempo che ogni produzione professionale comporta". Il tempo, il suo dilatarsi e compenetrarsi con il suo essere fotografo è forse insieme all'istinto, una delle note dominanti del suo lavoro. L'artista preferiva essere definito poeticamente come un "pescatore di immagini" e sentiva la necessità di immergersi completamente nella realtà. Il grande fotografo scompare nel 1994, avendo coronato il suo sogno, insieme ad altri eminenti colleghi, di dare un valore e una dignità alla fotografia che prima non aveva.



Via: Biografie Online

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