Con la delibera n. 666/12/cons, "il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Angelo Marcello Cardani, ha approvato ieri, all'unanimità, il regolamento per l'attuazione della par condicio nella campagna per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013".
Lo riferisce la stessa Agcom, in una nota, specificando che "il provvedimento, che introduce alcune precisazioni rispetto alla bozza del 20 dicembre a seguito della consultazione con la Commissione parlamentare di vigilanza sui servizi radiotelevisivi, detta norme che si applicano alle emittenti radiotelevisive private e locali, alla stampa quotidiana periodica e ai sondaggi".
Il regolamento è su misura anche per Monti e Grillo. Il testo approvato, infatti, prevede i ritocchi annunciati giovedì dal commissario Francesco Posteraro che chiamano in causa anche i soggetti non candidati riconducibili a forze politiche, come è il caso di Mario Monti e di Beppe Grillo, il primo senatore a vita, il secondo capo del Movimento 5 Stelle che non è tra coloro che si candidano direttamente al Parlamento (come egli stesso ha affermato solo a novembre).
Nell'articolo 7 si mettono nero su bianco due regole che introducono anche due identikit cuciti su casi di attualità: 'persone chiaramente riconducibili ai soggetti politici' e 'soggetti e persone non direttamente partecipanti alla competizione elettorale'.
La prima regola: "I direttori responsabili dei programmi di informazione (telegiornali, i giornali radio, i notiziari e ogni altro programma di contenuto informativo, a rilevante presentazione giornalistica, caratterizzato dalla correlazione ai temi dell'attualità e della cronaca), nonché i loro conduttori e registi sono tenuti ad un comportamento corretto ed imparziale nella gestione del programma così da non esercitare, neanche in forma surrettizia, influenze sulle libere scelte degli elettori".
"Essi devono assicurare in maniera particolarmente rigorosa condizioni oggettive di parità di trattamento, riscontrabili sui dati del monitoraggio del pluralismo ed osservano ogni cautela volta ad evitare che si determinino, anche indirettamente, situazioni di vantaggio o svantaggio per determinate forze politiche, considerando non solo le presenze e le posizioni dei candidati, ma anche le posizioni di contenuto politico espresse da soggetti e persone non direttamente partecipanti alla competizione elettorale".
La seconda regola: "In tutte le trasmissioni radiotelevisive diverse da quelle di comunicazione politica, dai messaggi politici autogestiti e dai programmi di informazione ricondotti sotto la responsabilità di specifiche testate giornalistiche registrate ai sensi di legge, non è ammessa, ad alcun titolo, la presenza di candidati o di esponenti politici o di persone chiaramente riconducibili ai soggetti politici di cui all'art. 2 e non possono essere trattati temi di evidente rilevanza politica ed elettorale né che riguardino vicende o fatti personali di personaggi politici".
Il documento in formato .PDF è disponibile a questo link: http://bit.ly/X17e7V
Fonte: Agcom
Via: Adnkronos
La prima regola: "I direttori responsabili dei programmi di informazione (telegiornali, i giornali radio, i notiziari e ogni altro programma di contenuto informativo, a rilevante presentazione giornalistica, caratterizzato dalla correlazione ai temi dell'attualità e della cronaca), nonché i loro conduttori e registi sono tenuti ad un comportamento corretto ed imparziale nella gestione del programma così da non esercitare, neanche in forma surrettizia, influenze sulle libere scelte degli elettori".
"Essi devono assicurare in maniera particolarmente rigorosa condizioni oggettive di parità di trattamento, riscontrabili sui dati del monitoraggio del pluralismo ed osservano ogni cautela volta ad evitare che si determinino, anche indirettamente, situazioni di vantaggio o svantaggio per determinate forze politiche, considerando non solo le presenze e le posizioni dei candidati, ma anche le posizioni di contenuto politico espresse da soggetti e persone non direttamente partecipanti alla competizione elettorale".
La seconda regola: "In tutte le trasmissioni radiotelevisive diverse da quelle di comunicazione politica, dai messaggi politici autogestiti e dai programmi di informazione ricondotti sotto la responsabilità di specifiche testate giornalistiche registrate ai sensi di legge, non è ammessa, ad alcun titolo, la presenza di candidati o di esponenti politici o di persone chiaramente riconducibili ai soggetti politici di cui all'art. 2 e non possono essere trattati temi di evidente rilevanza politica ed elettorale né che riguardino vicende o fatti personali di personaggi politici".
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