Spazio, la navetta Soyuz aggancia la Iss: a bordo tre nuovi astronauti


Missione completata: due giorni dopo il lancio, avvenuto dal cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan, la navetta spaziale russa Soyuz ha agganciato senza problemi la Stazione spaziale internazionale. A bordo della capsula i 3 nuovi membri dell'equipaggio della Expedition 34: l'astronauta canadese Chris Hadfield, il cosmonauta Roman Romanenko e l'astronauta della Nasa Tom Marshburn

Quando il portellone del modulo Rassvet si è aperto i 3 nuovi inquilini sono stati accolti dal comandante della base orbitante, Kevin Ford e dai Flight Engineers Oleg Novitskiy ed Evgeny Tarelkin. "E' come andare a una mansarda e scoprire un tesoro che avete dimenticato", ha detto Hadfield al telefono con la sua famiglia. "E' solo magia".

La missione di Chris Hadfield, che fu compagno di volo del nostro Umberto Guidoni nella missione Sts-100 dello Shuttle Endeavour, è particolamente significativa. L'astronauta, infatti, è designato a prendere il comando della Expedition 35, a quindi della Iss, dal 15 marzo 2013, divenendo il primo canadese a comandare la base spaziale.

La sua, tuttavia, potrebbe essere l'ultima missione nello Spazio per un astronauta canadese a causa dei costi eccessivi per volare sulle Soyuz russe. Finora il governo canadese poteva contare su una partnership con la Nasa per cui, in cambio di componenti e tecnologie per la Iss, venivano concessi posti sugli shuttle agli astronauti canadesi.

Ora, con il completamento della stazione e soprattutto dopo il pensionamento degli shuttle sono venuti meno questi presupposti e con essi, almeno per ora, le prospettive dei mandare altri canadesi in orbita. Marshburn, Romanenko e Hadfield sono partiti alle 7:12 di mercoledì 19 dicembre 2012 dal cosmodromo di Baikonur.

Il docking ha avuto luogo circa 410 chilometri sopra il punto di origine. L'obiettivo della missione è comprendere meglio il modo in cui l'organismo umano reagisce e si adatta all'ambiente difficile dello spazio. I risultati saranno preziosi per prevenire i possibili rischi di una lunga permanenza in assenza di gravità, in vista delle missioni di esplorazione che la Nasa intende affrontare sulla Luna, su un asteroide e quindi su Marte.


Via: TMNews
Foto credit: © NASA

Nessun commento:

Posta un commento