Sentenza d'appello: il blogger non e' come il direttore di giornale



Il ruolo di blogger (ovvero gestore di un blog) non e' equiparabile a quello di direttore di giornale. Riformando la sentenza di primo grado, la terza sezione della Corte di Appello di Torino (presidente-relatore Gustavo Witzel) si e' cosi' espressa oggi confermando solo in parte la condanna nei confronti di un blogger aostano (Roberto Mancini, giornalista di 63 anni), difeso dall'avvocato Caterina Malavenda. 

All'imputato e' stata inflitta una pena pecuniaria di 1.000 euro per diffamazione relativamente a due post da lui stesso firmati. E' invece stato assolto dal reato di omesso controllo: secondo il giudice tutti i post che non sono scritti dal gestore del blog devono essere considerati anonimi.In primo grado Mancini era stato condannato a 3.000 euro di ammenda e a 8.000 euro di risarcimento.

«Colui che gestisce un blog - era scritto nelle motivazioni - altro non è che il direttore responsabile dello stesso, pur se non viene formalmente utilizzata tale forma semantica per indicare la figura del gestore e proprietario di un sito internet. Ma, evidentemente, la posizione di un direttore di una testata giornalistica stampata e quella di chi gestisce un blog (e che, infatti, può cancellare messaggi) è, mutatis mutandis, identica». 

L' inchiesta era stata avviata dalla Polizia Postale di Aosta in seguito alle denunce per diffamazione presentate da quattro giornalisti valdostani contro l'anonimo autore del blog "Il bolscevico stanco". Solidarietà a Mancini era stata espressa da Reporters sans frontieres.

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