La conoscenza aiuta a rendere liberi e dunque è importante approfondire i diversi aspetti tecnologici, scientifici, culturali e sociali.
Creato software che prevede eventi futuri come rivoluzioni di massa
Dall'esame delle notizie che compaiono sulla stampa e su internet è possibile prevedere eventi di massa, come le rivoluzioni. Questo grazie a un software che, analizzando le notizie degli ultimi 30 anni, ha messo in evidenza "picchi" in concomitanza con le recenti rivoluzioni in Egitto e in Libia. Il software è stato anche in grado di individuare la posizione di Osama Bin Laden. Sviluppato da Kalev Leetaru dell'Institute for Computing in the Humanities, Arts and Social Science dell'Università dell'Illinois, il software è il primo del genere rivelatosi in grado di dimostrare che la copertura delle notizie può essere usata per predire eventi futuri. Lo fa passando al vaglio le notizie contenute nei database di informazioni globali, per un totale di circa 100 milioni di articoli. Per mettere insieme tutti gli eventi intrecciati fra loro, per un totale di centomila miliardi di relazioni, è stato necessario utilizzare un supercomputer SGI Altix Nautilus capace di una potenza totale di elaborazione di 8,2 teraflop. Per estrarre informazioni pertinenti dalla mole di notizie, sono state impiegate due tecniche differenti.
La prima consiste nella conta del numero di parole classificabili come 'positive' (come 'buono', 'bello') o 'negative' ('orribile', 'terribile', e così via), il che rileva il sentimento generale: quando le parole negative aumentano rapidamente di numero, significa che il pubblico è sempre più scontento. La seconda tecnica, chiamat "full-text geocoding", applica il sistema alle diverse aree geografiche. In Egitto, ad esempio, sono state monitorate le notizie a partire dal 1979 e - ha sottolineato Leetaru - un picco simile di negatività nel tono delle notizie riscontrato tra il 1° e il 24 gennaio 2011 si era avuto solo altre due volte negli ultime 30 anni. Il software ha analizzato anche i documenti contenenti le parole "Bin Laden" tra il 1979 e il 2011 e ha mappato i luoghi associati a questi documenti. Solo il 28 per cento delle notizie lo dava in Afghanistan, mentre oltre la metà sostenevano si trovasse in Pakistan, dove effettivamente il capo di al Qaida si era nascosto. Il software è ben lungi dal saper predire il futuro e questo lo ammette anche Leetaru, ma con esso sarà più facile individuare segni precursori, tentando di prevenire le eventuali rivoluzioni di massa.
Via: TmNews
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