Alcuni componenti del vecchio satellite della Nasa Uars (Upper atmosphere research satellite), che dovrebbe rientrare nell'atmosfera terrestre nelle prossime ore, potrebbero finire sull'Italia. E' uno degli scenari che in queste ore si stanno delineando nelle simulazioni al computer effettuate dalle agenzie spaziali. Secondo la Nasa il satellite, in orbita da 20 anni, dovrebbe rientrare nell'atmosfera venerdì 23 settembre prossimo e qui dovrebbe esplodere, dando vita ad un'esplosione visibile anche di giorno. Secondo la Nasa non ci sarà alcun pericolo per la Terra, ma il satellite non verrà completamente distrutto e frammenti di esso potrebbero finire sul pianeta.
La zona dell'impatto verrà definita nelle prossime ore secondo calcoli complessi ed è la determinazione di questi scenari, nei quali potrebbe rientrare anche il nostro paese, che ha portato l'Italia a mettere a punto eventuali interventi che potrebbero coinvolgere il sistema di Protezione civile. Per questo il capo del dipartimento, Franco Gabrielli, ha convocato ieri mattina una riunione del comitato operativo d'intesa con l'Asi.
Hanno partecipato alla riunione del comitato tutte le istituzioni che hanno a che fare con la sicurezza nazionale dalla protezione civile alle forze armate, alle forze dell'ordine ai gestori delle rete elettriche, idriche, di telefonia. Al momento non ci sono dati certi ma si tratta solo di scenari possibili: infatti la Nasa ha calcolato che al momento dell'impatto con l'atmosfera circa 26 componenti del satellite potrebbero raggiungere il suolo e disperdersi in un raggio di 800 chilometri.
Secondo la Nasa stessa il rischio che gli esseri umani possano essere feriti è pari a 1 su 3.200 (Pdf). Hugh Lewis, esperto di modelli dei detriti spaziali presso l'Università di Southampton, Regno Unito, concorda sul fatto che il rischio è basso. L'Upper atmosphere research satellite fu lanciato nel 1991 per studiare i cambiamenti chimici nell'atmosfera superiore della Terra e fu dismesso nel 2005. Grande quanto un autobus e pesante 6 tonnellate, il satellite Uars aveva il compito di raccogliere dati sulla fascia di ozono che protegge la terra dai raggi ultravioletti. La sua caduta è probabilmente la conseguenza dell'impatto con i detriti di un altro satellite.
Via: Tg1
Fonte: Newscientist
Foto: Nasa
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