Una nuova indagine di IBM sul pendolarismo quotidiano, condotta su un campione rappresentativo delle città internazionali più importanti dal punto di vista economico, rivela una sorprendente dicotomia: anche se il pendolarismo è diventato molto più supportabile nell’ultimo anno, le lamentele degli automobilisti aumentano a dismisura. Lo studio globale annuale sui problemi dei pendolari, Commuter Pain Study, pubblicato da IBM, rivela che in diverse città un maggior numero di persone preferisce prendere i mezzi pubblici anziché guidare, rispetto all'indagine dello scorso anno.
E in molte città si è riscontrato un forte aumento della percentuale di intervistati che affermano che il traffico stradale è migliorato “un po’” o “sostanzialmente” negli ultimi tre anni. Ma questa è solo una parte della storia. In molte città, l’indagine ha registrato una crescita significativa, rispetto all’anno passato, del numero di intervistati che affermano che il traffico stradale ha aumentato i livelli di stress e “rabbia” personale e ha avuto un impatto negativo sul loro rendimento al lavoro o a scuola. “Il pendolarismo non avviene in una condizione di vuoto”, spiega Naveen Lamba, global intelligent transportation expert di IBM.
“La risposta emotiva di una persona al pendolarismo quotidiano è influenzata da molti fattori - che attengono sia alla congestione del traffico sia ad altre problematiche non correlate. L’indagine Global Commuter Pain di quest’anno indica che gli automobilisti nelle varie città del mondo sono molto più ansiosi e turbati rispetto al 2010”. I risultati dell’indagine riflettono una maggiore disponibilità a utilizzare i trasporti pubblici e la tecnologia per migliorare il viaggio da e verso il lavoro. Nel complesso, il 41% ritiene che un miglioramento dei trasporti pubblici aiuterebbe a ridurre la congestione del traffico.
Va considerato che, sebbene globalmente solo il 35% delle persone abbia cambiato il modo di recarsi a scuola o al lavoro nell’ultimo anno, il 45% di chi l’ha fatto opta per i mezzi pubblici. IBM ha inserito i risultati dell’indagine nel proprio Commuter Pain Index, un indice che classifica il “tributo” emotivo ed economico del pendolarismo in ciascuna città, dove il numero più elevato rappresenta il più oneroso. L’Indice rivela un’enorme disparità da città a città nel livello di fastidio degli spostamenti quotidiani dei pendolari. Tra le città studiate, Montreal è quella in cui lo spostamento è meno fastidioso, seguita da Londra e Chicago.
Ecco come si posizionano le città: L’indice si compone di 10 aspetti: 1) tempo di spostamento, 2) tempo di blocco nel traffico, accordo sul fatto che: 3) il prezzo della benzina è troppo alto, 4) il traffico è peggiorato, 5) il traffico con continue fermate costituisce un problema, 6) la guida genera stress, 7) la guida genera rabbia, 8) il traffico influisce sul lavoro, 9) ha smesso di guidare a causa del traffico e 10) ha deciso di non effettuare un viaggio a causa del traffico. I punteggi conseguiti dalle città sono stati i seguenti:
Città del Messico: 108; Shenzhen 95; Pechino 95; Nairobi 88; Johannesburg 83; Bangalore 75; Nuova Delhi 72; Mosca 65; Milano 53; Singapore 44; Buenos Aires 42; Los Angeles 34; Parigi 31; Madrid 28; New York 28; Toronto 27; Stoccolma 26; Chicago 25; Londra 23; e Montreal 21. IBM ha iniziato a condurre l’indagine negli Stati Uniti nel 2008, espandendola poi a 20 città globali nel 2010. IBM collabora con città, pubbliche amministrazioni altri attori in tutto il mondo per rendere i loro sistemi di trasporto più intelligenti. Leggete il report IBM Institute for Business sulla Commuter Pain Survey 2001 qui: http://tinyurl.com/3vlccsx. Per immagini e grafiche delle 20 città incluse nella survey, visitate qui: http://tinyurl.com/6926qk6.
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