Ha da poco festeggiato i tre anni, il browser di Google, Chrome, e un’analisi di mercato dà ulteriore motivi di festa al gigante di Mountain View. Secondo i dati raccolti da Net Applications, infatti, il programma di navigazione di Google è in forte ascesa. Estremamente minimalista, ma proprio per questo performante, Chrome ha raddoppiato il suo market share in 12 mesi passando dal 7,8% al 15,5% sul totale degli utenti (rilevazione del mese di Agosto) e minando di fatto la seconda posizione di Mozilla Firefox. Firefox la sopravanza di poco, al 27,5 %.
Per Internet Explorer, invece, continua la caduta libera. Il leader nei programmi di navigazione per desktop, sempre nell'arco dei 12 mesi, è arrivato a perdere quasi 7 punti percentuale. Ora il browser di Microsoft è a quota 55,3% di market share e, se si confermerà il trend negativo, a giugno 2012 potrebbe scendere sotto il 50%. E nello stesso mese si potrebbe anche definire il sorpasso di Google Chrome nei confronti di Mozilla Firefox.
Microsoft, noncurante dei risultati complessivi di tutte le versioni, si dichiara soddisfatta della crescita di Internet Explorer in versione 9 che, rilasciato a marzo, ha già il 20,4% di quota di mercato seppur sia compatibile solo con Windows 7 e Windows Vista. Mozilla Firefox regge il colpo cedendo pochi punti percentuali e assestandosi nella seconda posizione al 22,6% mentre Safari di Apple e Opera raccolgono le briciole.
Dall'andamento dei dati, dunque, si comprende come le quote guadagnate da Google Chrome siano state rosicchiate perlopiù alle diverse versioni di Internet Explorer mentre, se la Mozilla Foundation ha una colpa, è quella di fornire un prodotto che non viene percepito realmente diverso dagli utenti. Infine, da segnalare che il market share sulle piattaforme mobile conta per un 6,4% rispetto al totale e qui Safari la fa da padrone con una quota bulgara del 53%. Nella lotta tra Mozilla e Microsoft si sta per inserire Google che, anche nel campo dei browser, rinnova la sua sfida all'azienda di Redmond, come già avviene in molti altri settori.
Via: La Stampa
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