WhatsApp, sparita per problemi di sicurezza ma creatore tranquillizza


Whats App, un'applicazione che permette di scambiarsi messaggi gratuitamente, è stato oggetto di una misteriosa scomparsa circa due settimane fa quando, improvvisamente, gli utenti iPhone hanno scoperto che non era più possibile scaricarlo dall'App Store. "Scusate, WhatsApp è temporaneamente non disponibile su iTunes. Abbiamo depositato una nuova versione e ne stiamo attendendo l’approvazione e la pubblicazione da parte di Apple", si leggeva su Apple Store.

L’app è infatti rimasta scaricabile su altre piattaforme con Android e Windows Phone. L'applicazione era scomparsa misteriosamente lunedì 16 gennaio, per poi riapparire 64 ore dopo. È stato subito ipotizzato che alla base della sparizione ci fossero problemi legati alla vulnerabilità e alla sicurezza. Ma Brian Acton, uno dei fondatori dell'applicazione, nega che la scomparsa di Whats App dall'App Store sia stata causata da un problema di privacy.

"No, non siamo stati rimossi dall'App Store per via di un problema di sicurezza"- chiarisce Acton contattato da Repubblica - "il problema è stato di altro genere. Non posso ovviamente parlare perché legato da un accordo di riservatezza che ci lega a Apple". Il problema è legato dunque alle policy di Cupertino che Whatsapp non ha rispettato, ed è stata quindi rimossa dall'App Store fino a quando non sarebbe stata fornita una nuova versione. 

Che, però, ci siano problemi di sicurezza anche nell'ultima versione disponibile è un fatto confermato dallo stesso Acton, sebbene non si tratterrebbero di pericolose vulnerabilità. "Si tratta da un lato di vulnerabilità opinabili, alcuni possono considerarle tali e pertanto da correggere, ma noi non crediamo siano pericolose. Mi riferisco alla possibilità di aggirare la registrazione al nostro servizio o alla mancanza di utilizzo di protocolli criptati. Ma ci stiamo lavorando". Attualmente la versione scaricabile direttamente dall'Apple Store è la 2.6.9, che presenta miglioramente e il fix di crash.

Via: La Repubblica

Nessun commento:

Posta un commento