Facebook potrebbe aver monitorato i messaggi di testo degli utenti mobili come ricerca per il proprio servizio di messaggistica futuro. Secondo quanto riportato dal giornale britannico The Sunday Times ciò appare a prima vista una scoperta sconvolgente degli abusi di privacy su Facebook. "Se si dispone di app di Facebook sul vostro cellulare, i vostri testi potrebbero essere letti. Non è chiaro se Facebook stia ancora facendo questo", spiega il giornale.
Secondo l'articolo poi, Facebook "ha ammesso di leggere i messaggi di testo" come parte di un processo per lanciare il proprio servizio di messaggistica. Il social media di Menlo Park nega però che quanto ha scritto il The Sunday Times sia attendibile, anzi ritiene che sia totalmente errato. La storia passa poi a confondere questo con la presunta infrazione di anonime e sconosciute "apps" che frugano nei dati del telefono. Nel giro di poche ore è arrivata la smentita di Facebook, nella quale dichiara che il rapporto è fuorviante.
Mentre la nuova applicazione Android di Facebook fa uso di lettura / scrittura per le funzioni di SMS, si tratta di un permesso non ancora utilizzato per testare una nuova funzione a cui l'azienda sta lavorando. L'applicazione non "legge" letteralmente i messaggi, ed inoltre, le autorizzazioni per ottenere tale accesso sono chiare (e devono essere concordate) quando si installa l'applicazione.
"The Sunday Times ha fatto qualche cospirazione teorica creativa, ma il suggerimento che stiamo leggendo di nascosto i testi delle persone è ridicolo", ha detto un portavoce di Facebook. "Al contrario, l'autorizzazione viene chiaramente indicata nella pagina delle app dell'Android market ed è in previsione di nuove funzionalità che consentono agli utenti di integrare funzioni di Facebook con i loro testi. Tuttavia, in altri test per alcuni utenti molto limitati, non abbiamo lanciato niente di simile ma stiamo utilizzando il loro permesso.
Se lo facciamo, sarà ovvio per gli utenti cosa sta succedendo. Noi Vi terremo aggiornati sui nostri progressi", ha concluso il portavoce. In sostanza tale servizio sarebbe in funzione perché vengono fatti alcuni test, che coinvolgono degli utenti ben precisi e consapevoli. Il consiglio resta quello di controllare sempre le autorizzazioni che si danno per l'uso delle applicazioni, sia mobili che sulla piattaforma di Facebook.
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