Giappone: anche in Italia aumenterà la radioattività, ma in dosi minime


Quantità minime delle radiazioni provenienti dalla centrale di Fukushima sono già arrivate in Europa, ed entro un paio di giorni dovrebbero raggiungere l'Italia, rimanendo però ben al di sotto dei livelli di allarme. Lo affermano alcune agenzie europee specializzate nella rilevazione delle radiazioni. Secondo la Comprehensive Test Ban Treaty Organization, un'agenzia dell'Onu che ha 63 stazioni di osservazione nel mondo, le particelle radioattive giapponesi sarebbero già arrivate in Islanda passando per gli Usa:

"E' solo una questione di giorni prima che si disperdano in tutto l'emisfero nord - afferma Andreas Stohl, uno degli esperti dell'agenzia - ma per l'Europa non ci sono assolutamente pericoli per la salute". La previsione è confermata dall'agenzia francese per la sicurezza nucleare, secondo cui piccole quantità di ioduro radioattivo proveniente da Fukushima, da mille a 10mila volte inferiori a quelle giunte da Chernobyl, valori da 100 a 1.000 milionesimi di baquerel per metro cubo di aria, dovrebbero raggiungere la Francia domani, e poi estendersi verso sud nei giorni successivi.

In Italia ad intercettare la nube «sono i sistemi della Rete nazionale di sorveglianza della radioattività, una rete che è sempre e comunque attiva su tutte le regioni italiane» spiega Giancarlo Torri, responsabile del Servizio misure radiometriche del Dipartimento nucleare dell'Ispra, aggiungendo che «a stamattina non si rileva nessun segnale di incremento di radioattività né sull'Italia né sull'Europa». «Il valore della nube - continua Torri - dipende da quanto materiale radioattivo è uscito, da quanto sta in alto e da quali fenomeni di diluizione è influenzato».

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