I domini .xxx diventeranno presto realtà, ma non senza problemi. Ad ostacolare la nascita di questa nuova estensione dedicata esclusivamente al mondo pornografico sono proprio quelli che di tale settore sono gli interpreti principali, secondo cui l’utilizzo di tale tipologia di domini sarebbe poco vantaggioso, se non del tutto inutile.
L'Internet Corporation for Assigned Names (Icann), l'autorità che regola le registrazioni dei siti internet, nell'agenda dell'ultima riunione del quarantesimo summit dell'Icann, a San francisco, prevede all'ordine del giorno, tra numerose pressioni, la ratifica definitiva della decisione già presa nel giugno 2010, che sanciva la creazione della desinenza specifica per l'intrattenimento per adulti. Fuori dall'Westin Hotel, dove si svolge il vertice, alcuni esponenti della Free Speech Coalition (Fsc), che raduna gli operatori dell'industria del porno, hanno inscenato una manifestazione di protesta e organizzato una conferenza stampa per rendere pubbliche le proprie critiche.
Vi sono due obiezioni fondamentali: da un lato si teme una ghettizzazione dell'intrattenimento per adulti, più facilmente individuabile dai governi repressivi e, quindi, censurabile, dall'altro si lamentano i costi gravosi per una migrazione di massa o per l'acquisizione dei nuovi domini su cui i siti già esistenti dovrebbero essere reindirizzati.
I nemici della nuova desinenza ritengono, tra l'altro, che per i minori sarebbe ancora più facile individuare contenuti proibiti. Attorno alla questione, d'altra parte, si concentrano anche altri problemi, che riguardano l'indipendenza dell'Icann e la possibilità, per gli Stati, di interferire con potere di veto sulle sue decisioni.
Via: La Stampa
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