Nobel Chimica a Lefkowitz e Kobilka per gli studi sui farmaci del futuro


Il Premio Nobel 2012 per la Chimica è stato assegnato agli americani Robert J. Lefkowitz, 69 anni, della Howard Hughes Medical Institute e Duke University Medical Center di Durham, e a Brian K. Kobilka, 57 anni, della Stanford University School of Medicine in California "per le loro scoperte rivoluzionarie che rivelano il funzionamento interno dei recettori accoppiati alle proteine G", si legge nelle motivazioni della Reale Accademia delle Scienza di Svezia.

I due ricercatori hanno scoperto importanti meccanismi sul funzionamento delle cellule. Il loro studio si è concentrato sui recettori che si trovano sulla superficie delle cellule e che le aiutano ad adattarsi all'ambiente esterno. Conoscere al meglio la struttura e il meccanismo di questi recettori, sui quali agiscono buona parte dei farmaci in commercio, significherà un importante passo avanti per realizzare medicinali maggiormente efficaci.

"Per recettori accoppiati a proteine G intendiamo delle molecole, in particolare proteine, presenti sulle membrane di tutte le cellule del nostro corpo che legano sull'esterno della cellula un grande numero di molecole segnalatrici in modo da trasmettere all'interno delle cellule un segnale che è importante per la regolazione delle funzioni cellulari", ha spiegato all'AGI Yuri Bozzi, dell'Università degli Studi di Trento e ricercatore dell'Istituto di Neuroscienze del Cnr.

Si tratta di proteine che consentono alle cellule di reagire a stimoli esterni quali sapori, odori, luce ma anche a sostanze come la serotonina, l'adrenalina, l'istamina e la dopamina. "Molti ormoni che regolano le funzioni dell'organismo, utilizzano questi tipi di recettori: si tratta di una grande classe di recettori che molte cellule del nostro organismo utilizzano per comunicare fra loro, li troviamo nel cervello, nel cuore e in tanti altri organi", ha detto l'esperto.

"Gli studi di Lefkowitz hanno ormai molti anni: si tratta di uno scienziato che è un'indiscussa autorità in questo settore. Le sue ricerche, insieme a quelle di Kobilka, che è stato suo allievo e ha determinato, nello specifico, la struttura molecolare del recettore per l'adrenalina, rappresentano un caso luminoso di una scoperta di base che ha delle ricadute incredibili sulla ricerca applicata'', ha concluso il ricercatore.



Via: AGI

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