Wikia: la sorellina di Wikipedia si rifà il look nella nuova veste 2.0


È tempo di cambiamenti per Wikia, la sorellina di Wikipedia, che per sopravvivere nell'era del social lancia la versione 2.0. Due milioni di utenti registrati, 165.000 wiki che occupano quattro milioni di pagine in totale sui più disparati argomenti. 

Il sito, on line dal 2004, si è appena rifatto il trucco, puntando a diventare più “social” e accattivante e a ridurre il tasso di abbandono degli iscritti che spesso partono entusiasti ma finiscono per stancarsi presto di aggiornare il loro wiki, uno spazio autogestito e aggiornabile anche da altri utenti, come accade per le voci dell’enciclopedia libera. 

Un’interfaccia più amichevole, sondaggi, classifiche, e badge sono altri stratagemmi con cui si cerca di catturare maggiormente l’audience, a quanto pare con buoni risultati. Il nuovo layout, secondo la società, ha già portato infatti a un aumento del 500 % dei wiki aperti, e una crescita a due cifre dei visitatori. 

Nel 2009 per la prima volta la società ha fatto registrare degli utili, grazie agli annunci pubblicitari visibili sul sito, e da allora la crescita è stata impetuosa. Con uffici a San Francisco, Poznan, New York e Londra, ora l’azienda vorrebbe espandersi verso nuovi orizzonti. 

“L’idea - ha spiegato Jimmy Wales durante il Digital Hollywood Content Summit - è di spostarsi in nuovi mercati e attrarre persone che finora avevano creduto che i wiki fossero troppo complessi da utilizzare”. La prima cosa da fare, nei piani dell’azienda, è quella di aumentare il numero di lingue in cui sono disponibili i contenuti, concentrandosi in particolare sui linguaggi del Sud del mondo e su un tipo di pubblico diverso da quello che animava il sito nei primi tempi. 

“All’inizio - ha raccontato il fondatore di Wikia - vedevamo wiki per lo più di intrattenimento e giochi, radicati principalmente nella cultura geek, come i wiki su Star Wars e Star Trek. Ora la tendenza è più verso argomenti come Twilight, con un’ampia partecipazione di donne, e vogliamo proseguire in questa direzione”.


Fonte: La Stampa
Foto: Wikipedia

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