Carabinieri scoprono traffico reperti su internet, 14 denunce


I carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale di Sassari, competente per la Sardegna, ha scoperto un traffico di importanti reperti archeologici provenienti da scavi clandestini e venduti sul web. In alcuni casi il volume d'affari ha superato il milione di euro. Gli uomini del nucleo, coordinati dal capitano Paolo Montorsi, hanno denunciato 14 persone ed hanno recuperati i reperti di notevole valore storico e scientifico.

Un cagliaritano, di cui non e' stata resa nota l'identita', appassionato di archeologia, utilizzava siti di vendita on line per mettere in commercio monete di eta' punica, romana repubblicana, romana imperiale e medievale, per un periodo che va dal IV secolo a.C. al XII d.C. Le indagini, coordinate dalla Procura di Cagliari, hanno permesso di risalire al venditore e a tredici acquirenti, identificazioni che sono state effettuate direttamente sul web e sattraverso servizi di osservazione e appostamento.

Sono state quindi eseguite una quindicina di perquisizioni domiciliari in diversi centri della penisola e in Sardegna, permettendo il ritrovamento di 2mila monete d'oro, argento e bronzo, 535 reperti paleontologici ed archeologici, vasi anfore, lucerne, sculture fittili, bronzee, fibule, monili, ampolle e unguentari vitrei, asce, punte di freccia, e monili. Ricuperati anche 1.106 frammenti di reperti fittili, bronzei e vitrei databili dall'eta' fenicio-punica al Tardo Medioevo.

Nessun commento:

Posta un commento