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Esistenza delle onde gravitazionali conferma la teoria della Relatività


Gli scienziati hanno annunciato di essere riusciti a rilevare le onde gravitazionali dalla collisione violenta di due buchi neri nello spazio profondo. I fisici sono stati in grado di rintracciare il segnale di ritorno risalente a circa 1,3 miliardi di anni fa. Quello che Albert Einstein aveva solo ipotizzato nella sua teoria della Relatività ora è provato per mezzo di interferometri, uno a Pisa ed uno negli Stati Uniti. I due buchi neri formavano una "coppia", ossia un sistema binario nel quale l'uno ruotava intorno all'altro. Per la fisica è una pietra miliare perché, oltre a confermare l'esistenza delle onde gravitazionali, fornisce anche la prima prova diretta della fusione di due buchi neri.

Individuata supernova ASASSN-15lh più brillante mai scoperta prima


ASASSN-15lh, la supernova più brillante mai vista, può essere considerata ad oggi uno dei misteri più intriganti dell'astronomia. Scoperta nel giugno 2015 dal gruppo All Sky Automated Survey for SuperNovae, ASASSN-15lh è un esempio di un raro tipo di superluminous supernova, a volte chiamata ipernova. Tuttavia, in uno studio pubblicato su Science, il team del Kavli Institute for Astronomy and Astrophysics presso l'Università di Pechino, che per primo ha individuato la supernova, riferisce che ASASSN-15lh sfida il normale comportamento delle supernove nella sua classe. La scoperta potrebbe portare a un nuovo modello di comportamento delle supernova.

Spazio, nuova teoria di Stephen Hawking: c'è uscita da un buco nero


Potrebbe non risolvere la discussione su ciò che accade alle informazioni bloccate nei buchi neri, ma la nuova idea del celebre astrofisico Stephen Hawking, che può comunicare velocemente grazie a un software sviluppato da Intel, ha dominato la discussione in una riunione appositamente convocata dai fisici leader nel mondo, che si è tenuta presso il Royal Institute of Technology. I buchi neri in realtà non inghiottono e distruggono le informazioni fisiche, secondo un'idea di Hawking. Egli sostiene di aver scoperto un meccanismo attraverso cui le informazioni trovano un'uscita dal buco nero, focalizzando l'attenzione sul paradosso delle informazioni.

Spazio: antico buco nero sfida le regole di formazione delle galassie


Gli astronomi hanno scoperto un buco nero supermassiccio che sembra infrangere la sincronizzazione della crescita galassia. La scoperta porta gli scienziati a mettere in discussione gli attuali modelli di formazione delle galassie. I buchi neri si possono trovare presso i centri della maggior parte delle galassie. La gran parte hanno poco massa rispetto alla loro galassia ospite. Ricercatori ETH, però, hanno scoperto un particolare enorme buco nero, che è cresciuto così rapidamente che la galassia ospite non è stata in grado di tenere il passo. Questo chiama in causa precedente riflessione sulla co-evoluzione delle galassie e dei loro centrali buchi neri.

Un petaflop di operazioni al secondo con il super elaboratore Galileo


E’ entrato in funzione Galileo, il nuovo super elaboratore capace di eseguire 1 milione di miliardi di operazioni al secondo e dedicato al calcolo scientifico e ingegneristico. Dopo un breve periodo di collaudo e accettazione, è entrato in produzione a pieno regime Galileo, il nuovo supercomputer installato al Cineca di Bologna. L’investimento è il risultato di un’azione di sviluppo congiunto con INFN e Università di Milano-Bicocca, che hanno in parte cofinanziato i costi di acquisizione del nuovo sistema. Galileo si affianca a Fermi, il supercomputer per la ricerca accademica più potente in Italia, su cui è stata avviata la collaborazione tra Cineca e INFN.

Cacciatore di antimateria sulla Iss cattura strani segnali dallo spazio


I risultati della collaborazione internazionale Alpha Magnetic Spectrometer (AMS), il cacciatore di antimateria installato dal 2011 sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), sono stati al centro della tre giorni "AMS Days at CERN", che ha visto coinvolti alcuni tra i più importanti fisici teorici e sperimentali a livello mondiale tra cui  i responsabili  dei più importanti esperimenti dedicati allo studio  della fisica dei raggi cosmici. L'obiettivo primario delle giornate è comprendere il significato dei più recenti risultati di AMS e confrontarlo con quelli degli altri esperimenti e con le teorie oggi più accreditate sulla fisica dei raggi cosmici.

Astronomia: la Via Lattea è ondulata e più grande di quanto stimato


La Via Lattea potrebbe essere almeno il 50% più grande di quanto stimato fino ad ora. Lo ipotizzano - spiega Media Inaf, il notiziario on line dell'Istituto nazionale di Astrofisica - scoperte recenti che rivelano una forma del disco galattico sagomata in diverse increspature concentriche. La ricerca, condotta da un team internazionale guidato da Heidi Jo Newberg, professoressa presso il Rensselaer Polytechnic Institute (RPI), è basata sulla rivisitazione dei dati della Sloan Digital Sky Survey (SDSS), che nel 2002 ha stabilito la presenza di un anello di stelle al di là della porzione di spazio che sapevamo occupato Via Lattea.

Scoperti otto nuovi pianeti nella zona Goldilocks, due simili alla Terra


Gli astronomi hanno annunciato di aver trovato otto nuovi pianeti nella zona "Goldilocks" delle loro stelle, in orbita ad una distanza dove l'acqua liquida può esistere sulla superficie del pianeta. Ciò raddoppia il numero di piccoli pianeti (meno di due volte il diametro della Terra) ritenuti nella zona abitabile della loro stella madre. Tra questi otto, il team ha identificato due che sono i più simili alla Terra di qualunque esopianeta conosciuto fino ad oggi. "La maggior parte di questi pianeti hanno una buona probabilità di essere rocciosi, come la Terra", dice l'autore Guillermo Torres del Centro Harvard-Smithsonian per l'Astrofisica (CFA).

Spazio: la sonda Dawn inizia l'avvicinamento al pianeta nano Cerere


Mancano poco più di tre mesi e la sonda della NASA Dawn arriverà nell’orbita del pianeta nano Cerere, che, con un diametro di 950 chilometri, è l’asteroide più massiccio della Fascia Principale del Sistema solare tra Marte e Giove (dove si trova anche Vesta, un altro potenziale protopianeta come Pallade e Igea). In confronto, Vesta ha un diametro di 525 chilometri ed è il secondo corpo più massiccio nella cintura. La sonda Dawn, lanciata nel 2007, è entrata di recente nella cosiddetta fase di approccio e punta dritto dritto verso l’unico corpo minore del nostro sistema a essere considerato – finora – un pianeta nano, proprio come Plutone.

MAGIC fotografa una imprevista tempesta di fulmini da un buco nero


È la prima visione diretta sulla formazione dei getti nelle sorgenti cosmiche. È stata possibile grazie alla misura di un’intensa emissione di luce ad altissima energia, proveniente da un buco nero al centro della galassia IC 310, che ha mostrato una rapidità nella variazione di flusso mai registrata prima. I ricercatori della collaborazione internazionale MAGIC hanno osservato un eccezionale flusso di radiazione di altissima energia (raggi gamma) proveniente dal nucleo della galassia attiva IC 310, un buco nero supermassiccio di oltre 300 milioni di masse solari.

Astrofisica: esplosioni di piccola intensità riscaldano la corona solare


La superficie visibile del Sole emette la radiazione che governa la nostra vita quotidiana. E durante un'eclissi solare s'intravede la corona incandescente. Ma perché la corona solare è più calda della superficie, arrivando a registrare temperature di alcuni milioni di Kelvin, mentre sulla fotosfera non si arriva a 6.000? La domanda per decenni è rimasta senza risposte certe. Risposte che oggi arrivano dal lavoro pubblicato sulla rivista Science realizzato da un gruppo di ricercatori guidato dalla ricercatrice italiana Paola Testa dello Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics e a cui ha partecipato anche Fabio Reale, dell’Università di Palermo e associato INAF.

Astronomia: straordinario incontro tra cometa Siding Spring e Marte


E' stato straordinario il passaggio più ravvicinato di una cometa a un pianeta mai registrato: la cometa Siding Spring (C 2013 A1) ha "sfiorato" Marte alla distanza di circa 135.500 km (un terzo della distanza Terra-Luna) e alla velocità di 56 km al secondo. "Non siamo a conoscenza di nessun altro passaggio così ravvicinato a un pianeta nella storia documentata, eccezion fatta per la cometa Shoemaker-Levy che nel 1994 si schiantò su Giove" ha osservato l'astrofisico Gianluca Masi responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma.

Astrofisica: INAF, inaugurato sull'Etna il prototipo del telescopio SST


Deserto della Namibia o altipiani delle Ande? Forse meglio il complesso dell’Osservatorio astronomico del Leoncito in Argentina? La scelta del sito che ospiterà la porzione a sud dell’equatore del Cherenkov Telescope Array (CTA), una batteria di telescopi destinati a studiare le sorgenti di radiazione gamma provenienti dall’universo che, una volta realizzato, sarà il più potente e sensibile osservatorio per i raggi gamma mai costruito, non è stata ancora presa. A renderlo noto è l'Istituto nazionale di astrofisica (INAF).

Mezzo interstellare: nuove mappe della galassia per risolvere mistero


Della materia che occupa la vasta distesa tra i sistemi di stelle all’interno di una galassia sappiamo ancora pochissimo, ma grazie allo studio appena presentato da un gruppo internazionale di scienziati, tra cui spicca la partecipazione della Johns Hopkins University, potremmo essere a un passo dalla soluzione di quel puzzle noto come ‘polvere di stelle’ che da quasi un secolo ancora resta un mistero. I ricercatori sono convinti che il loro lavoro dimostri, nei fatti, un nuovo modo di ottenere localizzazione e composizione della materia che si nasconde fra le stelle della Via Lattea.

Wi-Fi Ruckus Wireless: supporta Istituto Nazionale di Fisica Nucleare


Gli access point ZoneFlex 802.11n assicurano una connettività potente e affidabile a tutto lo staff dei Laboratori Nazionali del Sud di Catania. Ruckus Wireless™, leader mondiale nella fornitura di sistemi wireless avanzati per il mercato delle reti mobili, presenta il progetto realizzato con i Laboratori Nazionali del Sud (LNS) di Catania per fornire una copertura Wi-Fi potente e affidabile all'intero staff dell'Istituto al fine di garantire la continuità del lavoro, una connettività a prova di strumentazioni complesse garantendo, al contempo, il massimo livello di sicurezza dei dati.

Astrofisica: scoperto ammasso record galassie, più lontano mai visto


Scoperto un ammasso di galassie da record ed è il più antico mai conosciuto fino ad ora. L'ammasso di galassie si chiama JKCS 041 e la sua scoperta è opera di un team internazionale di scienziati guidato da Stefano Andreon dell'INAF -Osservatorio Astronomico di Brera. La scoperta, i cui risultati sono in corso di pubblicazione su Astronomy & Astrophysics, è stata compiuta grazie all'United Kingdom Infrared Telescope.  Un lavoro durato sette anni, tutti dedicati allo studio nel dettaglio dell'ammasso di galassie JKCS 041, getta nuova luce sull'evoluzione delle galassie.

Astronomia: evoluzione Universo simulata e telescopio virtuale su PC


Un universo virtuale, nel quale una straordinaria quantità di numeri e dati si trasforma in spettacolari immagini di galassie: il modello più completo dell’evoluzione dell’universo racconta con un’accuratezza senza precedenti la nascita delle galassie, avvenuta 12 milioni di anni dopo il Big Bang, e ne ricostruisce l’evoluzione attraverso 13 miliardi di anni. Descritto sulla rivista Nature, l’universo virtuale è il risultato della collaborazione coordinata dal Massachusetts Institute of Technology (MIT). 

Il risultato è uno strumento senza precedenti per la cosmologia perché non si limita, come facevano i modelli precedenti, a ricostruire a distanza la ”ragnatela cosmica” delle galassie: questo nuovo universo virtuale scende nei dettagli e permette di viaggiare attraverso le popolazioni di galassie ellittiche e a spirale, ne analizza la composizione in modo coerente con i dati finora pubblicati nella letteratura scientifica, ricostruisce la proporzione dei gas presenti nelle diverse epoche dell’universo.

”È la descrizione più realistica delle proprietà delle galassie finora ottenuta”, osserva l’astrofisico Giuseppe Murante, dell’osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, commentando il risultato. Il modello, spiega l’esperto, ”è il frutto di una simulazione numerica, che integra al computer le equazioni che descrivono l’universo. La traduzione in immagini della simulazione numerica non è stata affatto banale: ”il video scientifico è stato prodotto mentre la simulazione andava avanti e il risultato è spettacolare”, commenta Murante.

www.illustris-project.org/media

È uno strumento unico nelle mani dei cosmologi. Innanzitutto ”è una conferma ulteriore della validità delle attuali teorie cosmologiche”, osserva l’astrofisico. È ”un modello realistico - aggiunge - non soltanto del comportamento della materia visibile (barionica) che si aggrega nel formare le galassie, ma permette di conoscere anche il modo in cui la materia visibile agisce su quella oscura, sei volte più numerosa”. In questo, conclude l’esperto ”conferma il risultato ottenuto in passato anche nell’osservatorio di Trieste”.

www.illustris-project.org/media

C’è di più: il modello ”non è una semplice riproduzione dell’universo, ma prevede dove potrebbe trovarsi la materia che non vediamo”. L’Universo ha 13,8 miliardi di anni e per secoli si è cercato di studiare il momento esatto del Big Bang e come si sia espanso sino ai giorni nostri. Secondo il modello scientifico prevalente, l’Universo si è espanso da una fase estremamente calda e densa chiamata era di Planck, in cui era concentrata tutta la materia e l'energia. Recentemente sono stati rilevati i primi segni della nascita dell’Universo.

www.worldwidetelescope.org

Il WorldWide Telescope (WWT) è un ambiente software Web 2.0 di visualizzazione che consente al Pc di funzionare come un telescopio virtuale, riunendo le immagini 3D provenienti dai migliori telescopi a terra e spaziali per un'esplorazione dell’Universo senza soluzione di continuità. Il WWT è un software gratuito di Microsoft creato con Visual Experience Engine™ e permette di osservare Nebulose colorate, galassie lontane, buchi neri e scoprire i resti della nube di esplosione di una supernova da un migliaio di anni fa.

È possibile spostare il cielo cliccando con il tasto sinistro del mouse e trascinando lo schermo.  Ci sono più comandi di mouse e tastiera per ruotare e inclinare la vista, e lo zoom in e out. Fare clic destro su qualsiasi oggetto per saperne di più. È possibile salvare i luoghi preferiti nell’Universo dai visitare in un secondo momento in "Le mie raccolte", e guardare le visite guidate dell’Universo condotte da esperti e utenti. È inoltre possibile aggiungere testo, immagini e forme per migliorare il tour, e si può anche sovrapporre una colonna sonora e voice over.

WWT è un portale unico, un'applicazione ricca che unisce terabyte di immagini, informazioni e storie provenienti da più fonti su Internet in un sistema unico, coinvolgente, ricca esperienza multimediale. Bambini di tutte le età si sentiranno responsabilizzati per esplorare e capire l'universo con la sua interfaccia utente semplice e potente. WWT è stato annunciato in occasione della TED conference a Monterey, California, nel febbraio 2008. Il programma viene eseguito con Microsoft Windows o un client Web basato su Silverlight: download QUI.




Catturate le onde primordiali del Big Bang, provata la cosmic inflation


Per la prima volta si è riusciti a catturare l'eco gravitazione del Big Bang. Quasi 14 miliardi di anni fa l'universo che abitiamo scoppiò avviando quella che chiamiamo esistenza con un evento straordinario che ha avviato il Big Bang. Nella prima fugace frazione di un secondo, l'universo si espandeva in maniera esponenziale e si estende ben oltre la vista dei nostri migliori telescopi. Tutto questo, naturalmente, era solo teoria. I ricercatori del progetto BICEP2 (Background Imaging of Cosmic Extragalactic Polarization) hanno annunciato Lunedì scorso, presso l'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics,  la prima prova diretta di questa inflazione cosmica.

Addio Margherita Hack: non credo in aldilà, sempre pensato in aldiquà


E' di poco fa la notizia della morte di Margherita Hack, venuta a mancare la notte scorsa nel polo cardiologico dell'ospedale di Cattinara. L'astrofisica Margherita Hack è stata una delle menti più rappresentative del mondo scientifico e astronomico italiano. Nata a Firenze il 12 giugno del 1922 si laureò in Fisica nel 1945 con una tesi di astrofisica sulle Cefeidi, un particolare classe di stelle a luminosità variabile. 

Trasferitasi a Trieste, nel 1964 divenne docente di Astronomia nella locale università, rimanendo titolare della cattedra per quasi 30 anni: solo nel 1992 infatti, fu collocata fuori ruolo per sopraggiunti limiti di età. Margherita Hack è stata direttore del Dipartimento di Astronomia dell'Università di Trieste nonché membro dell'Accademia nazionale dei lincei e prima donna italiana a dirigere l'Osservatorio Astronomico di Trieste, ha pubblicato inoltre numerosi libri e articoli su riviste di settore sulle origini e l'evoluzione dell'universo.

Particolarmente attiva anche in campo sociale e politico, vicina alla sinistra, Margherita Hack è stata più volte candidata sia alle amministrative sia alle Politiche e alle Europee ma tutte le volte che è stata eletta, ha preferito rinunciare al seggio per continuare a dedicarsi all'astronomia. Ha fatto molto discutere la sua posizione schietta sull'eutanasia. La scienziata, infatti, non ha mai fatto mistero di ritenere la dolce morte "un diritto dell'individuo", per sollevare dalla pena un uomo che soffre.

Atea convinta, Margherita Hack si è sempre detta possibilista sull'esistenza della vita extraterrestre, se non altro stando a un mero calcolo delle probabilità anche se, dal suo punto di vista, le enormi distanze tra stelle e galassie e l'impossibilità, allo stato dei fatti, di superare la velocità della luce renderebbero un contatto con una civiltà aliena praticamente impossibile.


La storia dell'universo secondo la tesi ad oggi più accreditata nella comunità scientifica si può far iniziare con un evento spiegato dalla "teoria del Big Bang", espressione questa coniata dallo scienziato George Gamow. Secondo tale teoria l'universo, durante la sua nascita, da un punto di infinita densità si sarebbe espanso autogenerandosi, fenomeno questo detto "Big Bang". 

Una delle prove a sostegno di questa ipotesi è la radiazione diffusa che ancora persiste dall'ipotetico inizio dell'universo. L'universo ha 13,82 miliardi di anni, secondo quanto mostra il primo ritratto dell'universo neonato ottenuto dal satellite dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Planck. Nessuna delle attuali teorie fisiche può descrivere correttamente cosa sia accaduto nell'era di Planck, che prende il nome dal fisico tedesco Max Planck.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato alla famiglia di Margherita Hack il seguente messaggio: "Apprendo con commozione la triste notizia della scomparsa di Margherita Hack, personalità di grande rilievo del mondo della cultura scientifica, che con i suoi studi e il suo impegno di docente ha costantemente servito e onorato l'Italia anche in campo internazionale".

"Ella ha rappresentato - continua Napolitano - nello stesso tempo un forte esempio di passione civile, lasciando una nobile impronta nel dibattito pubblico e nel dialogo con i cittadini. Partecipo con sinceri sentimenti di vicinanza al cordoglio di tutte le persone che l'hanno avuta cara". "Non credo all'aldilà, ho sempre pensato solo nell'aldiquà. Quando sarò morta le mie particelle, le mie molecole svolazzeranno nell'atmosfera terrestre", diceva la Hack intervistata da Alessandro Gatta per la "Vita in diretta".


Fonte: TMNews
Via: Fan Page
(Immagini tratte da "Il perché non lo so" di Sperling & Kupfer)

Arriva INAF TV, la tv scientifica dedicata ad astronomia e astrofisica


Ha preso il via sulla piattaforma Streamit Twww.tv il canale INAF TV, realizzato dall'Istituto Nazionale di Astrofisica, un ente di ricerca che opera nell'ambito del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e che rappresenta uno dei primi cinque istituti al mondo nel campo dell'astronomia e dell'astrofisica. Il canale INAF TV, diretto da Francesco Rea e visibile al link http://inaf.twww.tv/ oppure digitando il numero 135 del telecomando della piattaforma, nasce come brand extension televisiva di Media INAF, il quotidiano online dedicato alle notizie di astronomia e astrofisica e a tutte le news che riguardano l'attività spaziale a livello mondiale (recensioni di libri e di film compresi).

Non esiste un vero e proprio palinsesto di INAF TV, ovvero non è stata costruita una griglia fissa di programmi come accade per le tv tradizionali. Seguendo invece la filosofia che caratterizza la rete internet, il nuovo canale punterà sull'offerta quotidiana di uno o due video di pregio trasmessi a rotazione nel corso della giornata, i migliori dei quali verranno successivamente raccolti all'interno del magazine settimanale Sidereus

Verranno inoltre confezionati alcuni speciali su temi o eventi di particolare interesse, come ad esempio, quello realizzato per l’ultima edizione del Festival della Scienza di Genova, che la testata ha seguito quotidianamente, intervistando i vari protagonisti degli incontri pubblici e raccontando le mostre e le altre iniziative che hanno caratterizzato il Festival, fornendo al pubblico una media di due servizi al giorno, affiancati da un nutrito archivio di contenuti on demand.


Dal punto di vista strettamente informativo ed editoriale, tutti coloro che accederanno al canale INAF TV avranno la possibilità di seguire interviste a scienziati di fama internazionale, il racconto di missioni e programmi spaziali, oppure l’attualità della scienza astronomica e le ultime notizie, dall’esplorazione di Marte a quella di Venere, Saturno e Giove o degli asteroidi Down e Cerere, ma anche la scoperta e l'analisi dei pianeti extra sistema solare, le origini del nostro universo piuttosto che la ricerca della materia oscura. 

Non mancheranno naturalmente focus sulle missioni degli astronauti italiani o approfondimenti sugli scontri di particelle al CERN, perché INAF TV intende anche informare su tutto ciò che, pur stando al di fuori dell’atmosfera terrestre, influenza il nostro pianeta. La nuova web tv avrà la stessa linea editoriale del quotidiano online Media INAF e inoltre si avvale della stessa redazione. 

Media INAF, che nasce tre anni fa con l'obiettivo di affiancare alla normale attività didattica e divulgativa dell'istituto, quella di informazione sulla scienza, ha sempre considerato la notizia scientifica alla stregua di una qualunque notizia e non lo spunto per insegnare elementi di astrofisica. Di conseguenza ogni articolo pubblicato ha sempre avuto un taglio squisitamente giornalistico, stante il fatto di fornire al lettore le nozioni scientifiche di base, allo stesso modo che quando si scrive una news di politica si indicano i procedimenti costituzionali o regolamentari di un iter di legge al fine di far comprendere meglio il contenuto dell’articolo.


Fonte: Streamit