I nuovi strumenti tecnologi fanno male alla coppia e al sonno


Il sovraccarico tecnologico che le nuove e vecchie generazioni stanno spesso passivamente subendo potrebbe portare effetti negativi non solo al sonno, ma anche alla frequenza dei rapporti sessuali. Lo rivela una ricerca americana che ha coinvolto specialisti, medici, psicoterapeuti e sessuologi. Il 67% dei cittadini statunitensi di sesso maschile si porta a letto il proprio cellulare e il 64% delle donne fa altrettanto. Nel numero dello scorso gennaio della rivista scientifica "Fertility and Sterility" un gruppo di ricercatori della Cleveland Clinic ha dimostrato che l'uso massiccio del telefonino mina la qualità dello sperma: in pratica intontisce gli spermatozoi, che risultano meno numerosi, meno potenti, meno veloci. Anche gli italiani sembrano sempre più 'schiavi' della tecnologia e a rimetterci è soprattutto l'armonia di coppia. "Con questi strumenti hi-tech sempre accesi, anche in camera da letto, la frequenza dei rapporti erotici cala del 70%". Basta con Facebook, con Twitter, con le chat, con le mail, con le news. E' la stima di Serenella Salomoni, presidente dell'Associazione Donne e qualità della vita che ha condotto un sondaggio su circa 500 coppie. "Ormai - sottolinea l'esperta all'Adnkronos Salute - non è più solo la televisione a condizionare le abitudini di lui e lei in camera da letto. Ora con il pc e lo smarthphone sempre accesi, a oltranza, la frequenza dei rapporti sessuali è in picchiata". E il numero delle persone che si rivolgono ai centri specializzati per superare i loro problemi è in costante aumento. "Il consiglio che do ai miei pazienti è quello di staccare tutte le spine, dare un taglio netto". Ma non è solo al sesso che i pc in camera da letto sono nocivi. La vittima numero uno è il sonno. Da uno studio condotto da ricercatori di neuroscienze dell'Università di Edimburgo risulta che controllare le e-mail prima di andare a dormire equivale a bersi un caffè doppio, produce la stessa eccitazione. Lo conferma la neurofisiopatologa Maria Grazia Marciani, che dirige il Centro del sonno dell'Università di Torvergata, a Roma: "Se il riposo notturno è insufficiente o qualitativamente scarso, insorgono disturbi della concentrazione, della memoria, del rendimento, delle performance nella vita professionale e sociale. Vanno evitate in serata tutte le attività troppo impegnative intellettualmente. Da uno studio pubblicato dalla rivista scientifica "Sleep Medicine 2010" risulta che, secondo un dato della National Sleep Foudation americana, il 97% dei ragazzi negli Usa ha in camera da letto l'accesso a Internet ed in Italia ci stiamo adeguando".

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