I dati dell'osservatorio di ricerca Nielsen confermano che il peer-to-peer, fino a oggi il sistema preferito dagli italiani per scaricare file da internet, è in caduta libera: gli utenti peer-to-peer italiani sono passati dai 6,7 milioni di luglio 2009 ai 4,9 milioni di luglio 2010. La caduta colpisce in particolare il software più usato, eMule, che a luglio 2010 è stato usato da 2,9 milioni di persone, in calo del 43 per cento rispetto all'anno prima.
Cresce invece uTorrent, altro software peer-to-peer (1,3 milioni di utenti, +50 % anno su anno). Quella in atto è la prima crisi del peer-to-peer dalla fine degli anni Novanta, e segna una svolta importante nel modo di usare internet in Italia, visto che questi software hanno regnato per anni, diventando famosi anche tra i non esperti.
Quello che succede ora è che gli utenti trovano più comodo accedere a musica e film con sistemi più facili, diretti e sicuri. E anche, spesso, legali: per esempio lo streaming su YouTube, che ha avuto 13 milioni di utenti a luglio 2010 (+30 %). Oppure iTunes (2,7 milioni, +10 %). Com'è noto, il materiale legale su YouTube è in continua crescita, grazie ad accordi con case discografiche (l'ultima, a settembre, è stata la Sugar) e cinematografiche.
Popolarissimi, inoltre, sono i "cyberlockers", cioè siti di hosting come Rapidshare e Megaupload, da cui gli utenti scaricano direttamente film e album, con un solo clic su un link. Anche questo sistema è più facile, veloce e sicuro rispetto al peer-to-peer. Gli utenti trovano i link per scaricare i file da siti specializzati, blog, forum e community. I detentori di copyright al momento non denunciano gli utenti che scaricano in questo modo (a differenza di eMule) ma si limitano a ottenere la rimozione dei link (che puntano a contenuti illegali).
Nessun commento:
Posta un commento