Il terrorismo passa per Facebook, Twitter e YouTube


Anwar al-Awlaki 39 anni, dopo la scoperta degli ordigni provenienti dallo Yemen, da ieri non è più soltanto «il Bin Laden di internet», ma il regista di una nuova strategia del terrore contro gli Usa. I servizi di intelligence americani sono sulle sue tracce da mesi, la Cia ha la licenza di ucciderlo, ma lui protetto dalle zone tribali yemenite dalle quali proviene la sua famiglia, sembra imprendibile come Osama e viene indicato da molti come un probabile successore. 

Con i messaggi su You Tube, Facebook e Twitter, il blog in inglese per dialogare a distanza con gli aspiranti kamikaze e terroristi made in Usa, ha già sedotto molti insospettabili. Nato il 22 aprile 1971 a Las Cruces, in New Mexico, da genitori di origine yemenita, al-Awlaki vive i suoi primi sei anni negli Usa e nel 1978 si trasferisce a Sana’a, la capitale dello Yemen, dove il padre, brillante economista con dottorato negli States, ricopre l’incarico di ministro dell’Agricoltura e rettore della principale università pubblica. 

Terminato il liceo, nel 1991 Anwar torna negli Usa per frequentare la facoltà di ingegneria alla Colorado State University prima, e specializzarsi in insegnamento ed educazione nell’Ateneo di San Diego dopo. E’ in questi anni che si avvicina al fondamentalismo islamico iniziando l’opera di proselitismo nell’ambito della Muslim Student Association

La sua permanenza negli Usa dura sino al 2002, perché dopo un anno di indagini il suo nome viene ricollegato agli attentati dell’11 settembre 2001. Alla fine del 2002 lascia gli Usa a causa del clima di «paura e intimidazione», e si trasferisce a Londra dove, di fronte a platee di almeno 200 giovani, invita a «non credere mai in chi non è musulmano perché capace di cospirare contro la religione islamica giorno e notte». 

E’ costretto due anni più tardi a lasciare anche il Regno Unito e si trasferisce in Yemen dove vive nel villaggio di Shabwa con sua moglie e cinque bambini. E’ talmente abile e pericoloso che Obama ad aprile di quest’anno firma il suo mandato di cattura e di eliminazione facendolo diventare il primo cittadino americano sulla lista speciale stilata dalla Cia. A lui sono legati tutti i fatti di terrorismo che hanno riguardato gli Usa negli ultimi due anni.

Fonte: La Stampa

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