Path, il mini social network per smartphone

Nasce Path, il personal network per smartphone che consente di avere un massimo di 50 contatti rispetto alle centinaia o migliaia di Facebook e Twitter. Lanciato su iPhone, Path si basa sulle teorie di Robin Dunbar, docente di psicologia evolutiva a Oxford, secondo cui la neocorteccia del cervello puo' gestire non piu' di 150 relazioni, 50 delle quali piu' strette. La scommessa di Path - la start-up ha sede a San Francisco - è proprio questa: proporsi come rete sociale esclusiva, che "sceglie" solo gli amici più stretti. Con l'idea di diventare un luogo di condivisione spontaneo e sicuro, più personale. Il limite di 50 non è casuale: secondo Robin Dunbar il nostro cervello è "settato" per permetterci di mantenere un rapporto stretto con al massimo 150 persone. Da qui, l'ulteriore scrematura: "Sono cinque di solito le persone in cui si ha la massima fiducia. Venti sono amici stretti, con cui usciamo e passiamo il nostro tempo; cinquanta quelli che formano il nostro network personale", ha spiegato Morin al Los Angeles Times.


E Path è pensato proprio per loro. Il nuovo network nasce principalmente come servizio centrato sulle foto. In pratica, una suite di applicazioni - ora disponibile come app per l'Phone, ma se non lo si ha si può lo stesso registrarsi al sito e vederlo via browser - in cui si condividono immagini e tre informazioni per contestualizzarle: persone, posti, cose. Modello semplificato rispetto ad altre reti sociali: non c'è traccia, ad esempio, dell'opzione "mi piace" e dei commenti. L'idea è che le foto scelte e postate raccontino una storia destinata solo agli intimi, amici e famiglia. Una sorta di percorso di vita (path, appunto), per immagini: non a caso, le foto sono uno dei servizi più popolari sui social network, fra i più usati dagli utenti giovani per la sua immediatezza. Path è pensato per lo smartphone: da oggi si parte con l'app per l'iPhone, ma presto arriveranno anche quelle per Android e per il BlackBerry. Morin, intanto, mette le mani avanti: "Non vogliamo sostituirci a Facebook", assicura, "solo correre al suo fianco".

Via: http://www.repubblica.it/tecnologia/

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