Rosat in caduta libera: incerto luogo dell'impatto, rischio 1% su Italia


''La probabilita' di impatto di frammenti del satellite sul territorio italiano e' dell'1%''. Lo comunica in una nota la Protezione Civile dopo la comunicazione ricevuta dall'agenzia spaziale italiana (Asi), nell'aggiornamento odierno sulle previsioni del rientro in atmosfera del satellite dell'Agenzia Spaziale Tedesca (Dlr) Roentgen (X-ray) SATellite (Rosat). 

La finestra di incertezza all'interno della quale allo stato attuale si prevede il rientro del satellite in atmosfera, comunica il Dipartimento, si e' ridotta rispetto alle indicazioni fornite in precedenza: si chiuderebbe alle ore 14.00 di domenica 23 ottobre. E' ancora altissima, quindi, l'incertezza sull'orario, cosi' come sul luogo nel quale potrebbero cadere eventuali frammenti. 

Le stime piu' recenti dell'Agenzia spaziale tedesca Dlr non permettono di fare previsioni piu' accurate. ''Proprio come era accaduto un mese fa per il satellite americano Uars, c'e' una totale incertezza sul luogo della caduta'', ha osservato l'astrofisica Gianluca Masi, del Virtual Telescope e del Planetario di Roma. 

Quello che e' certo e' che si sta riducendo progressivamente l'altezza delle orbite percorse dal vecchio Rosat, tanto che il satellite e' attualmente visibile a occhio nudo (ma in queste ore non dall'Italia), con una luminosita' appena piu' debole rispetto a quella della stella polare. Il satellite Rosat, lanciato da Cape Canaveral il 1 giugno 1990 su un'orbita circolare a 575 km di altezza, non e' piu' operativo dal 12 febbraio 1999. 

Ha una massa di 2.426 kg e a causa dei materiali resistenti al calore usati per la sua costruzione non si distruggera' completamente nell'impatto con l'atmosfera: si prevede che circa il 70% raggiungera' il suolo. L'agenzia spaziale tedesca informera' costantemente il Mic-Monitoring Information Centre, il Centro del Meccanismo Comunitario di Protezione civile attivo 24 ore su 24 che, a sua volta, fornira' ai Paesi europei comunicazioni e aggiornamenti ufficiali e tempestivi.

Fonti: ASCA | ANSA

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