Facebook rifiuta il 'panic button' contro la pedofilia

Facebook dichiara che non verrà installato un "pulsante panico" sulle pagine degli utenti per segnalare presunti pedofili. Nonostante in un primo momento e in seguito al drammatico caso di Ashleigh Hall (adescata su Facebook e uccisa), il management dell’azienda avesse dichiarato di non aver alcuna preclusione per il bottone a tutela dei bambini, ora fa marcia indietro, sostenendo che esiste già qualcosa del genere nel sito e che questo sistema di report è molto efficace, essendo in grado di gestire una vasta rete di casi, dalla foto ambigua ai casi più gravi, tempestivamente segnalati alle forze dell'ordine. L’iniziativa delude una delle organizzazioni di punta della lotta alla pedofilia, la Child Exploitation and Online Protection e il suo amministratore delegato Jim Gamble solleva la questione. In sostanza quest’ultima e altre organizzazioni insistono affinché il panic button sia fisso nella pagina principale di ogni profilo, per rassicurare genitori e piccini e inibire i malintenzionati. Tuttavia, come dichiara Richard Allan – direttore per le policy europee del sito –, Facebook non cede e dichiara che provvederà invece a migliorare il servizio già esistente. Soluzione che non soddisfa il capo della stessa organizzazione, che vorrebbe il pulsante di report nella pagina principale di ogni profilo: soluzione che sarebbe rassicurante per bambini e genitori e viceversa deterrente per i malintenzionati. Sulla stessa linea anche il ministro dell'interno inglese Alan Johnoson: inserire un link fisso per segnalare gli abusi potrebbe migliorare sostanzialmente la protezione dei minori, e questa considerazione dovrebbe essere prioritaria per i responsabili del sito. Per il momento il pulsante in questione è già utilizzato da altri siti, come Bebo, il social network britannico dedicato però esclusivamente ai minori.
Fonte: BBC

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