Da oggi Google, a due mesi dal lancio negli Stati Uniti, integra la funzione Real Time Search nel suo motore di ricerca. Le risposte alle nostre domande non si limitano più a provenire da siti, giornali o blog, ma arrivano anche dai social network, quel mondo dove ormai si addensa la maggior parte della comunicazione online. In certi casi, i social network arrivano prima di chiunque altro. Per l'utente, il cambiamento è quasi automatico: basta selezionare l'opzione “più recenti” sulla pagina di risposta del motore per entrare nel sistema real time. Scegliendo “aggiornamenti”, invece, si filtrano i risultati in modo da ottenere solo quelli provenienti dai social network. Real Time Search nasce subito compatibile con le più diffuse piattaforme mobile, dalla galassia Android all'iPhone, dove può essere associato alla geolocalizzazione tramite GPS. Con la nuova funzione Google finisce per intercettare conversazioni, commenti e opinioni riconducibili non più al singolo sito, quanto alla singola persona, un approccio che potrebbe suscitare qualche dubbio a livello di privacy. A tal proposito, Google garantisce che esiste un limite di fronte al quale anche il suo potente spider deve fermarsi. “Gli accordi con i nostri partner sono chiari”, spiega il product manager Dylan Casey, “tutte le informazioni provenienti dai social network sono quelle che gli utenti stessi hanno deciso di rendere pubbliche. Niente contenuti privati”. Con un paio di distinzioni. Nel caso di Twitter, il materiale è potenzialmente quello generato da ogni singolo utente pubblico, su Facebook, invece, Real Time Search indicizza solo le cosiddette “pagine fan”.
Fonte: La Stampa
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