«Minaccia alla libertà di espressione e a un servizio internet aperto». Google, Facebook, Yahoo, Ebay se la prendono con i Lords per un emendamento alla legge sull'economia digitale che rischia di scatenare una serie infinita di cause legali interferendo pesantemente con l'attività del Web. Le quattro aziende hanno firmato un appello contro la legge in questione; appello sottoscritto anche dai maggiori internet provider della Gran Bretagna – BT, Orange, Virgin Media e TalkTalk – da associazioni di consumatori, accademici e tecnofili di acclarata fama.
«Responsabili anche i provider». La norma che è ancora in pieno iter parlamentare è a tutela del copyright e contro la pirateria soprattutto musicale. Secondo l'emendamento, infatti, chi ha i diritti di una canzone o di un film può fare ricorso ai giudici per ottenere che il gestore della banda larga blocchi l'accesso al sito Web che consente di scaricare illegalmente. La formulazione dell'emendamento firmato da Tory e liberaldemocratici è articolata e impone al provider di farsi carico dei costi e di tutte le conseguenze legali connesse con la pirateria. La prossima settimana il disegno di legge andrà in terza lettura ai Lords e poi passerà all'esame dei Comuni.
Via: Il Sole 24 Ore
Nessun commento:
Posta un commento