La Guardia di Finanza oscura sei siti di aste al ribasso


Era noto da tempo che in molti dei siti di aste al ribasso vi fosse qualcosa di strano. Il meccanismo, sempre più diffuso, permette di vincere auto, dispositivi hi-tech o altro, semplicemente offrendo la somma più bassa possibile e risultando, alla fine dell'asta, gli unici partecipanti ad aver proposto tale dato importo. Innumerevoli utenti si sono lamentati per il comportamento, la mancanza di chiarezza, le stranezze presenti in molti dei siti e da parte di molti dei loro gestori. 

E la Guardia di Finanza ha svolto un'operazione, denominata "Knocked Down", volta a contrastare le truffe su internet. Coinvolti alcuni dei siti più popolari del settore, tra cui Youbid, Bidplaza, Bidme e Bidforfree. I controlli hanno riguardato Milano, Arezzo, Varese, Cagliari, Prato, Lecco e Firenze. Le infrazioni rilevate hanno portato all'oscuramento di sei siti dediti alle aste online. L’art. 4 l. n. 401 del 1989 punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni «chiunque esercita abusivamente l’organizzazione di scommesse che la legge riserva allo Stato o ad altro ente concessionario o su attività sportive gestite dal Coni dalle organizzazioni da esso dipendenti o dall’Unire». 

Più in particolare, con il comma 4-bis della medesima disposizione normativa (introdotta con la l. 23 dicembre 2000 n. 388 – Legge finanziaria), il legislatore ha esteso le medesime sanzioni a «chiunque svolga in Italia qualsiasi attività organizzata al fine di accettare o raccogliere o comunque favorire l’accettazione o in qualsiasi modo la raccolta, anche per via telefonica o telematica, di scommesse di qualsiasi genere da chiunque accettate in Italia o all’estero». Il guadagno per chi gestisce tali siti è nella "commissione" sulla singola puntata, normalmente 2 Euro. In alcuni casi l'accusa è stata di effettuare l'attività senza le dovute autorizzazioni, ma in altri il reato ipotizzato è proprio di truffa: alcuni ignari utenti vincevano le aste ma il premio non veniva mai recapitato.

Via: Bigthink

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