Il Compartimento Polizia postale e delle Comunicazioni di Catania, su delega della procura distrettuale, ha denunciato in stato di liberta’ un catanese di 28 anni per truffa e uso di falsi documenti di riconoscimento. Su disposizione del sostituto procuratore Giuseppe Sturiale, gli uomini della Postale hanno effettuato perquisizioni e sequestrato numerosi telefoni cellulari e schede telefoniche utilizzate per la truffa.
Il giovane, studente di ingegneria informatica, gia’ noto per analoghi raggiri, ha incassato oltre 350 mila euro sfruttando dei buchi nel sistema informatico di addebito di una societa’ di telefonia mobile. Per effettuare la truffa dapprima, alcune societa’ riconducibili all’indagato attivavano numerose utenze a valore aggiunto, quelle con prefisso 899, i cui servizi (in generale linee erotiche) consentivano di guadagnare gia’ 15 euro alla risposta.
Successivamente, venivano attivate, utilizzando anche false identita’, numerose utenze cellulari prepagate da una societa’ di telefonia mobile che, per un iniziale difetto del sistema poi corretto, non riconoscevano l’immediato addebito al cliente dei costi per numeri a tariffazione aggiunta, consentendo comunque all’utente di effettuare i primi minuti di chiamata al servizio 899.
In tal modo, l’indagato ha effettuato, tramite le schede sim in suo possesso, in meno di 24 ore, oltre 21 mila telefonate agli 899 intestate alle sue societa’ che a loro volta hanno permesso di fatturare e incassare la consistente somma dall’operatore di telefonia proprietario delle linee 899.
Gli uomini della Polizia postale e delle Comunicazioni, su disposizione del sostituto procuratore Giuseppe Sturiale, hanno effettuato perquisizioni e sequestrato numerosi telefoni cellulari e schede telefoniche utilizzate per la truffa. I codici 899 non sono altro che numerazioni a valore aggiunto con i quali è possibile far pagare un servizio che viene messo a disposizione.
Nessun commento:
Posta un commento