La metà dei provider di infrastrutture critiche è stato colpito da cyberattacchi


Symantec Corp. ha pubblicato i risultati della ricerca 2010 Critical Information Infrastructure Protection Study (CIP) da cui emerge che il 53% dei provider di infrastrutture critiche è stato attaccato mediamente dieci volte negli ultimi cinque anni con un costo medio di 850mila dollari per attacco. L'indagine è stata condotta nel mese di agosto 2010 e si basa su 1.580 risposte da 15 paesi e sei settori classificati come fornitori di infrastrutture critiche. 

I risultati dello studio mostrano inoltre come il settore meglio preparato sia quello dell'energia, mentre quello più debole sia il comparto delle comunicazioni. I provider di infrastrutture critiche sono di importanza fondamentale per l'economia e la stabilità di una nazione; pertanto se le loro reti fossero attaccate o disabilitate con successo ne risulterebbe una minaccia concreta alla sicurezza nazionale. 

"La protezione delle infrastrutture critiche non è solo un problema del governo. In Paesi nei quali la maggior parte dell'infrastruttura critica nazionale è nelle mani di aziende private, molte di queste sono piccole realtà con meno di 100 dipendenti” ha dichiarato Justin Somaini, Chief Information Security Officer di Symantec Corp. 

“Da sola, la sicurezza non è sufficiente perché i provider di infrastrutture critiche di ogni dimensione possano rispondere ai moderni cyber attacchi. Il worm Stuxnet, che ha colpito le aziende energetiche di tutto il mondo, rappresenta un tipo di minaccia avanzata che richiede l'implementazione di soluzioni per la sicurezza, lo storage e il backup, nonché processi di autenticazione e di controllo degli accessi per un’efficace resilienza dei dati”. Per ulteriori informazioni, consultare il report completo a questo indirizzo.

Via: AdnKronos

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