Era il 12 novembre 1990 quando Tim Berners-Lee, un ingegnere del CERN, assieme all’ingegnere informatico Robert Cailliau, pubblicò la prima proposta formale per la creazione di un progetto ipertestuale chiamato “WorldWideWeb”. Quello che tutti utilizziamo giornalmente e che è entrato ormai nelle nostre vite come uno strumento d’uso quotidiano ha compiuto 20 anni.
Un documento definiva nero su bianco i paradigmi per una struttura informativa capillare estesa a livello mondiale. Il 13 marzo del 1989 l'idea era stata accennata nel documento "Information Management: a Proposal", ed è quella che si utilizza in genere per indicare il giorno della nascita del web. Mike Sendall ricorda quella proposta come "vaga, ma eccitante" e diede a Berners-Lee tempo e modo di lavorarci un po'.
Un anno e mezzo dopo, l'idea di una rete fatta di informazioni collegate tra loro era molto più definita, nei concetti di funzionamento e di necessità tecniche, nel documento "Proposal for a HyperText Project". Solo pochi anni dopo, i browser per navigare su internet sarebbero diventati programmi di uso comune, come i word processor e i fogli elettronici.
E come fa notare il sito mambro.it, in linea di massima il concetto di browser prima maniera non è molto diverso da quello di oggi. Lo è l'esperienza web nel suo complesso, ma gli strumenti di navigazione sono rimasti grossomodo gli stessi. Basta scaricare il primo browser grafico della Storia, NCA Mosaic, per tornare indietro di vent'anni in pochi clic.
Vent'anni dopo, il documento di Berners-Lee contiene tutti gli elementi presenti ancora oggi nella definizione del www e del suo funzionamento. Naturalmente la parte tecnologica ha subito mutazioni, ma nei "Proposal" ci sono tutte le radici della pianta interattiva che vediamo oggi.
Vent'anni fa forse era difficile pensare a Google (anche se nel documento un accenno c'è) nelle "Future Paths": lo sviluppo di "Daemon programs which run overnight and build indexes of available information", programmi in grado di indicizzare automaticamente tutte le informazioni via via disponibili nel network. Più complicato immaginare Youtube o i servizi sociali di condivisione istantanea, un concetto di ipertesto portato a notevole evoluzione.
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