Grazie alle nuove sfide per la protezione dei dati personali, in particolare alla luce delle nuove tecnologie e della globalizzazione, una revisione della UE sulla protezione dei dati dei quadri di regolamentazione è stata avviata, al fine di rafforzare la fiducia dei singoli e rafforzare i loro diritti alla privacy. Dal 25 maggio, le leggi europee imporranno infatti che gli utenti della Rete esprimano esplicito consenso perchè le attività che svolgono online possano essere rilevate tramite i cosiddetti «cookie».
Questi file sono utilizzati per semplificare l’interazione tra browser e server e rendere più veloce la navigazione all'interno dei siti che si visitano regolarmente. Le modifiche alla direttiva 2009/136/CE (nota come «e-Privacy»), redatta nel tentativo di proteggere la privacy e, in particolare, limitare quelle forme di marketing che si basano sui comportamenti online delle persone, evidenziano la necessità di chiarire in anticipo quali tracce verranno tenute di ciò che fanno gli utenti online. Particolare preoccupazione suscitano i nuovi tipi di «cookie», analizzati in uno studio pubblicato dall’Agenzia per la sicurezza informatica dell’Ue, con riferimento alle vulnerabilità dei sistemi di protezione.
I file di nuova generazione, che supportano l’identificativo dell’utente in modo continuo e non forniscono sufficiente trasparenza sul loro utilizzo, non sono controllabili e rendono difficilmente quantificabili le implicazioni sulla privacy. Le conseguenze delle nuove norme ricadranno inevitabilmente anche sull'uso più generale dei «cookie», come quelli che ricordano i dati di login e consentono di accelerare l'accesso ai siti preferiti, e favorire il proliferare di finestre pop-up per ottenere l'autorizzazione alla raccolta dei dati.
L'applicazione è però indispensabile, ribadiscono dall'Agenzia Ue, perchè sia garantita la sicurezza dei consumatori e delle attività commerciali, che in numero sempre crescente fanno il loro ingresso online. Per aiutare a conformarsi alle regole, Iab - l'associazione dedicata al settore pubblicitario - ha creato «Your Online Choices», un sito che spiega come funziona la pubblicità «comportamentale», cioè gli annunci che compaiono durante la navigazione legati al profilo e agli interessi dell'utente, e come è possibile evitarla.
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