Dietro il motore di ricerca di Google vi è un complesso di algoritmi che si espande e migliora la query che viene digitata per trovare i migliori risultati. Nella maggior parte dei casi, l'algoritmo di Google migliora le ricerche per i propri utenti ma, in alcuni rari casi, è possibile che non si riesca a trovare ciò che si sta cercando. La società di Mountain View ha dunque presentato "Verbatim", una nuova funzione che permette di bloccare temporaneamente gli algoritmi di correzione delle query. "La correzione ortografica automatica ([vynal] per "vinile") e la sostituzione con sinonimi (il corrispondente [immagini] per "foto") sono solo due esempi dei miglioramenti che facciamo.
In passato, abbiamo fornito agli utenti con l'operatore '+' per aiutare la ricerca di termini specifici. Tuttavia, abbiamo trovato che gli utenti che hanno digitato l'operatore "+" in meno di mezzo punto percentuale di tutte le ricerche, e per due terzi del tempo, è stato usato in modo scorretto", scrive sul blog Corin Anderson, ingegnere di ricerca Google.
"Un paio di settimane fa abbiamo rimosso l'operatore '+', incoraggiando l'uso delle virgolette, con le quali si ha più probabilità di essere usato correttamente. Da allora, abbiamo ricevuto molte richieste per un modo più deliberato per dire a Google della ricerca utilizzando i termini esatti. Abbiamo ascoltato, e da oggi sarete in grado di fare proprio questo attraverso la ricerca testuale", prosegue Anderson. Quando si effettua una ricerca su Google viene restituito un lungo elenco di risultati e grazie al crawler vengono apportate delle correzioni al fine di ottimizzare i risultati.
Sono tanti gli utenti che però desiderano effettuare una ricerca sulla base di solo ciò che hanno digitato, senza alcuna correzione da parte del sistema. Ecco dunque l’opzione Verbatim, una funzione che si attiva facendo click su "More search tools". In questo modo, si disattiveranno tutte le funzioni ausiliarie di correzione che avvia automaticamente l’algoritmo di Google. Si potranno cercare quei termini precisamente per come si digitano nel campo della query.
Via: Inside Search
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